I primi cattolici in Parlamento
avventure, i deputati cattolici non sogneranno certo una più grande Italia, da procurare con mezzi eroici, né negheranno quello che il senso comune degli
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essere collocati i gravi problemi riguardanti le riforme del diritto privato e il decentramento amministrativo: visto che non si tratta oramai di
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Nella politica del lavoro, invece, i cattolici troveranno modo di essere ascoltati e di influire, col programma di patronato e di assistenza che
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imposte che possono gravare sulla proprietà terriera ed accrescerne il disagio, a vantaggio del proletariato delle città e dell'industria.
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Notevoli vantaggi potranno aversi da questa più vigorosa azione sul terreno sociale che seguirà certamente il costituirsi di un gruppo di cattolici
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classi popolari del mezzogiorno, ma che danno alle risorse economiche del clero l'aspetto di un comodo ma odioso tributo dell'ignoranza, o parassitismo
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esame di quel che i limiti del presenti studio ci consentano.
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Pochi anni addietro i cattolici avevano incominciato ad agitare il problema di una università libera; e forse ad essi sarebbe riuscito, più che
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seguirà a subire le condizioni generali dei rapporti fra Chiesa e Stato, fra fede e cultura laica, fra convento e università. La posizione che prende ora
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Eppure è evidente che, in ultima istanza, anche l'andamento della nostra vita pubblica si deciderà qui, nel campo della cultura e dell'educazione
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C'èun'ultima questione che noi vorremmo trattare in rapporto all'argomento presente, quella della riforma elettorale e dello sviluppo dei nostri
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dei requisiti posti dalla legge, non rimangono tuttavia meno sul tappeto dei problemi di vario genere e che prima o poi converrà certamente affrontare
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Quanto alle grandi associazioni nazionali, che mancano quasi per intiero, esse avrebbero un utilissimo ufficio: quello di mettere un poco di ordine e
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vizi presenti del parlamentarismo, il maggiore e peggiore dei quali è nei rapporti indebiti di sollecitazioni e di ingerenze che corrono fra i deputati
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Della riforma del Senato (divenuto in Italia una cosa poco seria) è inutile che ci occupiamo qui. Se ne riparla, di anno in anno, nei periodi di più
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quale ha già fatto enormi danni al paese: quello di credere che, nella nostra vita pubblica, parlamento e governo debbano essere tutto, o quasi. I
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non rappresentavano gruppi elettorali e programmi molto omogenei; poiché l'on. Cornaggia era dì quei pochi cattolici conservatori che si erano tenuti
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cattolico di Bologna, non si è saputo più nulla, dal giorno che egli fu eletto; altri candidati, nettamente clericali, sono caduti, nei collegi di Schio, di
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Qualcun altro potrà seguire per ora, dì qui alle future elezioni generali, in eventuali vacanze di collegi: alle elezioni, poi, che seguiranno la
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Noi non dividiamo certo le rosee speranze, che sollevano l'animo dei cattolici italiani in questo primo loro ingresso alla vita pubblica: se
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Con l'on. Mauri, ora, il gruppo cresce di numero; e, quel che più conta, esso si arricchisce con lui di uno dei giovani che hanno più largamente e
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Che la politica del non expedit, alla quale Leone XIII si appigliò, conservandola e rinnovandola, dopo aver cercato e non trovato una via di uscita
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loro costituirsi in gruppo distinto ha una notevole importanza: e giova studiarlo da vicino, per vedere che cosa esso significhi e quali novità sia
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Ma la forza delle cose premeva; ed il mutamento si ebbe con l'accordo tacito avviato, in questi ultimi anni, fra Chiesa e Stato, accordo che rianimò
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Vaticano, che pure pareva propenso ad appoggiare i giovani nella loro azione sociale; la quale, se allarmava, qua e là, alcuni gruppi conservatori
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un opposto movimento sociale, con tendenze in parte conservatrici. Questo si basa, in sostanza, sul concetto che i rapporti economici non sono puri
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Il clericalismo italiano rivelava così nella lotta alcune delle. sue essenziali caratteristiche; esso si mostrava antisocialista (ed è inutile che
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proprii dove fosse possibile; appoggio a candidati affini (e sarebbero stati sempre scelti, fra i costituzionali, quelli che non si fossero compromessi in
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primo passo, la costituzione e l'equilibrio dei partiti a Montecitorio. Con quale risultato? La camera presente è fra le peggiori che si siero avute
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1871, avverso alla costituzione repubblicana e mirò più o meno apertamente a rovesciarla, per i vincoli palesi e segreti che lo univano ai gruppi
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senza pericolo alienarsi ed {{93}}inimicarsi i cattolici, che sono una potente forza elettorale; una politica antichiesastica e leggi come il divorzio
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, ma timidamente e con molte incertezze, e senza aver porto una giustificazione teorica del loro operato, per questa via, dal giorno che un
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Che un partito cattolico non possa in Italia divenire né molto numeroso né molto meno arbitro della situazione politica ci pare evidente. Perché
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Ma è necessario, per venire alle conclusioni possibilmente più pratiche e dettagliate, esaminare da vicino le probabilità che si offrono al nascente
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col pontificato e con la Chiesa, non aspira certamente a nuovi passi in avanti: molto più che, se nella sua precedente politica ebbe consenzienti
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pubblico, che i giovani non difenderebbero certo con molto calore il giorno in cui esse fossero minacciate. V., in appendice, il programma di politica
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meridionale che non abbiano già fra i loro grandi elettori un qualche vescovo ed una gran parte del clero locale; nel clero stesso, il più sovente, le divisioni
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Questa divisione profonda che ha radici nelle più intinte e profonde emozioni della coscienza religiosa, non è certo in via di attenuarsi; ed essa
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Questo che siamo venuti dicendo varrà. anche, crediamo, a dare un idea della fisionomia che avrebbe a Montecitorio il gruppo parlamentare: gruppo
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