I primi cattolici in Parlamento
italiani ritenga necessario alla difesa del paese od alla più prospera vita dei varii ordini burocratici. Solo forse in quelle che riguarda il
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abbiamo già detto. Essi mirano già all'Ufficio del Lavoro e sarà ora più facile ad alcuno di loro il penetrarvi; difenderanno eloquentemente alla Camera
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Quanto alla prima i cattolici non sposteranno nulla. Essi non rappresentano interessi i quali non avessero già campo di farsi valere e di prevalere
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, continueranno a perseguire il loro presente scopo economico, che è quello di aumentare via via il potere interno della propria classe e di mirare alla
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C'è poi un'altra condizione di coseche, se da una parte favorisce, in Italia, una politica sociale conservatrice, dall'altra varrà forse, alla sua
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parlamentare cattolico italiano. I due primi cattolici eletti in seguito alla parziale caduta del non expedit nelle elezioni generali del novembre 1904
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ufficio di direttore del Momento: ed egli potrà, all'occasione, parlare alla Camera in nome dei cattolici, e di un loro blando e poetico programma civile e
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Noi non dividiamo certo le rosee speranze, che sollevano l'animo dei cattolici italiani in questo primo loro ingresso alla vita pubblica: se
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Che la politica del non expedit, alla quale Leone XIII si appigliò, conservandola e rinnovandola, dopo aver cercato e non trovato una via di uscita
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giovani prendessero la mano alla Santa Sede nella costituzione di un gruppo politico fu causa principale della negata autonomia alla loro
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partecipazione organica e compatta alla vita pubblica, lasciò intendere ai cattolici che si sarebbe loro permesso di votare, quando alte ragioni di
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1871, avverso alla costituzione repubblicana e mirò più o meno apertamente a rovesciarla, per i vincoli palesi e segreti che lo univano ai gruppi
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. Se l'organizzazione cattolica si fosse trovava in altre condizioni, alla vigilia delle elezioni generali, essa si sarebbe certamente proposto e avrebbe
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Così, nelle prime elezioni seguenti, in molti collegi i cattolici presero parte animosamente alla lotta, determinando la caduta di candidati dei
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si attenti alla libertà e ai beni dei quali gode oggila Chiesa e che si introducano nella legislazione dei progetti di legge ostili alla coscienza
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partito cattolico, sia quanto alla organizzazione delle forze elettorali del paese, sia quanto all'azione di esso in ordine allo scioglimento dei più
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alle quali abbiamo accennato, non porteranno alla Camera un principio netto di divisione, avendo affini, o per sentimento religioso o per interesse
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partecipazione dei cattolici alla vita pubblica cambierebbe assai facilmente aspetto; ma la cosa è poco probabile e non val quindi la pena di occuparsene
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poco numeroso, limitantesi ad una azione negativa, quanto alla politica ecclesiastica, dominato ancora dai timori di una politica di conservazione, dalla
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