Gesù contemporaneo
senso di un progressivo miglioramento dei costu¬mi e dei sentimenti dell'uomo, ma nel senso di una catastrofe cosmica nell'ultimo giorno che porrà
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sono termini filosofici. Per noi non c'è nessun uomo «naturale» poiché si è uomini per lo spirito, e lo spirito é sopranaturale; esso è anche natura
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esigenze della personalità morale, affermare in sé e riconoscere in ogni uomo l'umanità e i suoi valori assoluti, cercare in ogni atto l'aroma delle
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allo sforzo, paradossale, ma generoso e sincero, di Tolstoi — non sarebbe un uomo banale: sarebbe un veroe cristiano.
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, nell'uomo, sempre.
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«Per un uomo il chiamarsi cristiano quand'ei nega a Gesù il titolo e il carattere di Cristo è una contradizione in termini. Se voi date a Gesù quel
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; un'assurdità l'esser pronti a credere ciò che egli dice, ma non a credere in lui». Per noi non c'è l'uomo e non c'è il Superuomo. C'è l'umanità
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all'uomo come ad un essere che è in rapporto con due mondi: con una società in¬visibile e con una visibile. Ogni sua azione deve essere quindi
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rapporti dell'uomo con le cose, con i suoi simili, con gli ideali eterni, senza aver bisogno di vestire questa dottrina di vita con le immagini che
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