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tratterebbe di fare una riduzione pratica di quel messaggio, per avvicinarlo agli uomini; diminuirne l'asprezza, renderlo accettabile a una sfera più
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incontrino nell'accettarla saranno proprio quelle che esso presenta e non quelle che gli uomini vi hanno aggiunto.
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, per quello che è, purificandolo da quanto non è esso e fa invece parte dei modo come esso è stato inteso dagli uomini, tradotto nel linguaggio
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ad innumerevoli uomini e dicono anche a me. Non distinguo il tempo dall'eternità come due scenarii che si succedono, come una realtà che è in dentro ed
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vita e, quindi, nelle sue parole. che sono giunte a me attraverso la coscienza e la vita e le parole di altri uomini.
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sono termini filosofici. Per noi non c'è nessun uomo «naturale» poiché si è uomini per lo spirito, e lo spirito é sopranaturale; esso è anche natura
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cose eterne, tendere, in ogni rapporto con gli uomini, alla unità, cercare Dio in questa calda atmosfera spirituale di amore e di elevazione, non è più
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, la fratellanza degli uomini e il dovere di essere buoni; e ciò è naturale; ma se vogliono confessare a sé stessi tutta la verità — è
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anche piuttosto banale». Certo è banale «proclamare” la paternità di Dio e la fraternità degli uomini, e poi, come moltissimi cristiani fanno
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malvagità degli uomini, dal processo storico del bene, un valore e un significato religioso, accettarla come strumento di redenzione, mutarla di necessità
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Gesù non disse espressamente che tutti gli uomini sono fratelli... Egli non disse mai, e credo non implicò mai, che tutti gli uomini sono figli di
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Dio padre, non di Abramo o di Isacco o di Zaccaria, ma di tutti gli uomini, dell'umanità stessa, dovunque soffra e pianga ed erri, ci apparisce come
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universale fraternità, volontà assoluta ed universale di bene. Poiché questo è Dio, negli uomini. Il male, il peccato, l'atto in cui la coscienza si
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, crocifissa e vittoriosa, degli uomini, sempre. E c'è nell'umanità Dio,, nel quale appunto gli uomini sono uno. Sono, cioè debbono farsi; ma non potrebbero
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; farlo, qui, fra gli uomini, come il proprio compito di ogni giorno e di ogni ora, è forse più difficile che attenderlo.
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delle tenebre, era irredimibile. Il vincolo che unisce gli uomini l'uno all'altro, l'amore, era spezzato dal precetto: si salvi chi può. La fame e la sete
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furono il linguaggio di Gesù, sorto dalla cultura del tempo ed adatto agli uomini del tempo.
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