Gesù contemporaneo
senso di un progressivo miglioramento dei costu¬mi e dei sentimenti dell'uomo, ma nel senso di una catastrofe cosmica nell'ultimo giorno che porrà
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Io non credo adunque nel Regno di Dio apocalittico, nella palingenesi finale, nella resurrezione dei morti. Chi mi vuoi lapidare mi lapidi. Ma
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sistemi filosofici che sono più vicini alla mia cultura, ma nessuno di essi mi soddisfa ed io non so se ho una filosofia e se arriverò mai ad averla: ma
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Gesù contemporaneo
Non è il messaggio di Cristo? Adagio. Se questa fede è in me, so donde mi è venuta; so quali spiriti viventi me l'hanno comunicata e in nome di chi
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lo non so se Egli non mi riconoscerebbe. Certo so che non mi esaminerebbe con i criteri dei teologi. Tremerei per l'esame, ma non proprio pensando
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ebreo. Quel che pensassero gli ebrei del tempo di Gesù non mi interessa gran che; e quello che Gesù ebreo pensasse non mi interessa gran che. Il padre
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Ma in discussione filosofica non posso qui entrare. Mi limito a riferire le parole con le quali si apre il volume della Dottrina morale di Fichte e
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«Noi ingenuamente pensiamo di sfuggire al dogma del Regno, quando ci rivolgiamo all'etica di Gesù». Non mi pare, se riponiamo l'etica appunto nella
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