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necessità e delle aspirazioni religiose dei nostri giovani studenti e, in generale, della umanità uscita da questa terribile guerra; e chi scrive ripeté
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Dunque, scrive il L., «una sera del mese di marzo alcuni amici si riunirono in casa mia per uno scambio di idee intorno alla nostra Federazione
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Chiese o da gran parte di esse, con la sempre rinascente protesta degli spiriti più sinceri ed eroici. Esso è in sé immorale, in quanto adultera la
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Che l'accettazione del messaggio di Gesù debba esser resa facile, o meno difficile, può esser detto in due sensi assai diversi. Nell'uno di essi, si
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Ma qual'è, davvero, il messaggio dei Cristo? Il L. affronta subito la questione sostanziale, nelle parole che ho riferito, e dice in che esso
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, purificandolo da tutto il passato morto, accogliendolo vivo in anime vive, rendendogli testimonianza con una piena integrità di vita.
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ad innumerevoli uomini e dicono anche a me. Non distinguo il tempo dall'eternità come due scenarii che si succedono, come una realtà che è in dentro ed
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so che queste ricerche e i loro risultati non influiscono e non influiranno in nulla su quella fede, dalla quale, anzi, le une e gli altri discendono.
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Non è il messaggio di Cristo? Adagio. Se questa fede è in me, so donde mi è venuta; so quali spiriti viventi me l'hanno comunicata e in nome di chi
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alle formule dei teologi e a tutti i fastidi che essi mi hanno procurato, in tempi oramai lontani. C'è UN suo duplice precetto e su quello egli mi
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Ma, se forse il signor L. ed io non possiamo intenderci in questa concezione di Cristo e del suo messaggio, non parmi che egli abbia il diritto di
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E in quella filosofia precritica si intende bene la concezione del messaggio che il signor L. ci presenta, pur con così viva fede; e solo secondo
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Ma in discussione filosofica non posso qui entrare. Mi limito a riferire le parole con le quali si apre il volume della Dottrina morale di Fichte e
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E a chi ci oppone che, in questo modo, il mes¬saggio di Gesù, così come esso giunse ad orecchie mortali e fu inteso da cuori mortali, fu una
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, ma come diminuzione e negazione di sé, come estraniamento eoggettivazione. Cristo è sopranaturale nella misura in cui l'esempio, la dottrina, la vita
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A chi ci oppone che il Gesù dal quale quel messaggio discende, nato in Nazareth e morto crocifisso sul Calvario, non è più Dio né figlio primogenito
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essere il Cristo di nessuna Chiesa in cui la parte docente si distacchi dalla parte discente; in cui autorità e soggezione sieno scisse in diversi
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esigenze della personalità morale, affermare in sé e riconoscere in ogni uomo l'umanità e i suoi valori assoluti, cercare in ogni atto l'aroma delle
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diciamo è che il messaggio di Gesù non ci viene dal di fuori; è la Parola detta interiormente al nostro spirito, quando in esso la storia cristiana si fa
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non ci interessa; perché noi non crediamo in quel Dio terribile e in quella più terribile costrizione. Egli é la dramatis persona di una fantasia
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, affermare con i fatti tutt'altro; ma davvero che chi si proponesse sul serio di affermare praticamente in ogni suo atto, quei due principii — si ripensi
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universale fraternità, volontà assoluta ed universale di bene. Poiché questo è Dio, negli uomini. Il male, il peccato, l'atto in cui la coscienza si
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«Per un uomo il chiamarsi cristiano quand'ei nega a Gesù il titolo e il carattere di Cristo è una contradizione in termini. Se voi date a Gesù quel
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«Non temo contraddizione affermando che non é un briciolo più facile di credere nel Regno, come egli lo proclamò, che di credere in lui come «Cristo
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; un'assurdità l'esser pronti a credere ciò che egli dice, ma non a credere in lui». Per noi non c'è l'uomo e non c'è il Superuomo. C'è l'umanità
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«Gesù non fece distinzione tra l'insegnamento morale e quello religioso. Quando egli compendia la Legge e i Profeti mette in primo luogo il
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massimo numero dei seguaci, ad es., della Chiesa cattolica in Italia; perché è il solo modo di riconciliargli la stima e la fiducia di anime
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«Lo scopo per cui la Federazione sorse fu di mantenere e ravvivare, in un'epoca non spirituale e materialistica, l'interessamento nella religione
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Sempre, prima di oggi, il pensiero religioso ha avuto bisogno di temporalizzare la dottrina che professava, e distinguersi in tre momenti: una
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raffigurazione mitica di essa, l'espressione di essa in forma di tempo e di spazio. Noi possiamo perfettamente intendere la valutazione che Gesù fece e
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ho brevemente indicato in queste pa¬gine si impongono. E noi non possiamo più considerare il dibattito come di indole religiosa, come una differenza
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cultura umana; e quando, nel primo, l'espressio¬ne, presa alla lettera, è tramutata in sostanza, per fondare su di essa e sulla supina docilità dei
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