Gesù contemporaneo
ed utili amici della Federazione, il quale ci interessa massimamente.
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Esso è l'eco di una conversazione di parecchi, fra i quali era il sottoscritto, autore dei dubbii ai quali il L. risponde. Si trattava delle
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Dunque, scrive il L., «una sera del mese di marzo alcuni amici si riunirono in casa mia per uno scambio di idee intorno alla nostra Federazione
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A ogni modo, esso non era affatto l'intento di chi quella sera distingueva fra Cristo e il suo messaggio. Quel procedimento fu spesso seguito dalle
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suo articolo, il L. mostra di ritenere che questo è, in genere, l'intento dei cristiani liberali.
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L'altro modo di rendere più facile il messaggio è opposto a questo primo; e consiste proprio nel presentarlo secondo il suo vero significato e valore
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E questa è facilità relativa; poiché può darsi invece, ed è anzi questo proprio il caso,che ilmessaggio, così ricondotto al suo genuino significato e
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fine, più matura, più consapevole, la quale ha il dritto e il dovere di far suo il messaggio del Cristo. il contenuto spirituale del cristianesimo
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Ora, qui è la differenza prima ed irreducibile. Noi riteniamo che questo sia non già il messaggio, ma la persona del Cristo; cioè il modo come Egli
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Ma qual'è, davvero, il messaggio dei Cristo? Il L. affronta subito la questione sostanziale, nelle parole che ho riferito, e dice in che esso
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ad innumerevoli uomini e dicono anche a me. Non distinguo il tempo dall'eternità come due scenarii che si succedono, come una realtà che è in dentro ed
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Ma questo, dice il L., non è il messaggio del Cristo: questa è la vostra filosofia.
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Non è il messaggio di Cristo? Adagio. Se questa fede è in me, so donde mi è venuta; so quali spiriti viventi me l'hanno comunicata e in nome di chi
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«Egli non disse questo». Ma Egli era ebreo, del suo tempo. Per fissare l'idea di Lui il L. ricorre alla idea ebraica della figliuolanza. Io non sono
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Senonché, ripete il L., non è questo cha voi credete messaggio di Gesù. Egli non disse questo. Egli non vi riconoscerebbe.
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Il Cristo storico rimarrebbe su di un piano diverso da quello nel quale io vivo, a infinita distanza da me, inaccessibile, sarebbe anzi puro passato
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Ma, se forse il signor L. ed io non possiamo intenderci in questa concezione di Cristo e del suo messaggio, non parmi che egli abbia il diritto di
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E in quella filosofia precritica si intende bene la concezione del messaggio che il signor L. ci presenta, pur con così viva fede; e solo secondo
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Ma in discussione filosofica non posso qui entrare. Mi limito a riferire le parole con le quali si apre il volume della Dottrina morale di Fichte e
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E a chi ci oppone che, in questo modo, il mes¬saggio di Gesù, così come esso giunse ad orecchie mortali e fu inteso da cuori mortali, fu una
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A chi ci oppone che il Gesù dal quale quel messaggio discende, nato in Nazareth e morto crocifisso sul Calvario, non è più Dio né figlio primogenito
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Trovano accettabile il messaggio di Cristo, continua il L., sol perché essi lo hanno reso tale, {{196}}rinnovandone tutto quello che può essere
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Altri dicono: ma questo vostro non può essere il Cristo della Chiesa, anzi di alcuna Chiesa. Se fosse vero, tanto peggio per le Chiese. Esso non può
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, sia esso il Regno o che altro, ma dal suo stesso contenuto ideale, tanto più ricco quanto più vittoriosamente affermato; e quindi dal dovere che
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diciamo è che il messaggio di Gesù non ci viene dal di fuori; è la Parola detta interiormente al nostro spirito, quando in esso la storia cristiana si fa
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«Senza dubbi esso (il messaggio) è semplice, quando è ridotto a una mera cosa naturale». Strane parole per noi che neghiamo la natura. La realtà e la
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«Per Gesù il chiamare Padre, Iddio, com'egli fece, era tutt'altro che naturale. Pensate al Getsemane ed alla Croce! Chiamare Padre quel Dio terribile
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Dio». Se questo è esatto — e il L. è così buon conoscitore del N. T. che debbo ritenere essere esatto — ancora una volta, me ne dispiace per il Vangelo
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E lo spirito vivo del Vangelo è stato il migliore interprete della lettera, che soffre ancora limitazioni etniche e culturali molteplici e rispecchia
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con la coscienza del valore divino del suo soffrire. L'altra concezione non è il messaggio di Gesù, ma, se mai, l'umano errore del Gesù dei sinottici e
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«Per un uomo il chiamarsi cristiano quand'ei nega a Gesù il titolo e il carattere di Cristo è una contradizione in termini. Se voi date a Gesù quel
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universale fraternità, volontà assoluta ed universale di bene. Poiché questo è Dio, negli uomini. Il male, il peccato, l'atto in cui la coscienza si
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«Cristo è il superuomo. Al cristiano apparisce come una assurdità aspettare dal superuomo soltanto delle parole, (un messaggio) e non dei fatti
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carne, di affermazione vittoriosa del bene, per il quale Gesù divenne Cristo. E questa dialettica della volontà che si annulla e si trascende è il Regno
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«Gesù non fece distinzione tra l'insegnamento morale e quello religioso. Quando egli compendia la Legge e i Profeti mette in primo luogo il
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«L'insegnamento morale di Gesù, così come il suo messaggio profetico, fu orientato verso l'oltretomba. Atteggiamento ultra-mondano, inclinazione
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Il cristianesimo dei monaci e del pietismo cristiano, avido del premio, era di là dalla storia; questa, regno di Cesare, del male, delle potenze
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«Ma la Fed. N. studenti per la cultura religiosa, conclude il. L., non ha un tale scopo né un simile compito: essa quindi non ha alcuna tentazione di
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denti, il più gran delitto che potremmo commettere sarebbe quello di esporre inesattamente il fatto».
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Il compito della Fed. It. studenti per la cultura religiosa deve essere appunto quello di rifar cosa viva ed unità indissolubile la cultura e la
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frammenti di storia esteriori ed oggettivati è anche egli un Gesù frammento, un fantasma; il Gesù vivente è quello al quale io do la mia vita, una vita
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Sempre, prima di oggi, il pensiero religioso ha avuto bisogno di temporalizzare la dottrina che professava, e distinguersi in tre momenti: una
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furono il linguaggio di Gesù, sorto dalla cultura del tempo ed adatto agli uomini del tempo.
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Insistere nel tener fede a quello che nella dottrina dei vangeli e degli altri scritti del N. T. costituisce il linguaggio, il riflesso di opinioni
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Da quando Kant ha insegnato che il tempo è una categoria a priori, che lo spirito non é contenuto dal tempo ma lo contiene e lo fa, leconclusioni che
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Ma questo non é il caso del signor L.e della Federazione studenti per la coltura religiosa.
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