Gesù contemporaneo
diretta dal pastore Ugo Janni, leggiamo un articolo del signor W. L. una delle più nobili anime di credenti che noi conosciamo ed uno dei più operosi
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è spesso trattenuta dall'avvicinarsi ad esso dalla interposizione, che fanno le Chiese, della persona miracolosa e soprannaturale del Cristo stesso
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Dunque, scrive il L., «una sera del mese di marzo alcuni amici si riunirono in casa mia per uno scambio di idee intorno alla nostra Federazione
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Che l'accettazione del messaggio di Gesù debba esser resa facile, o meno difficile, può esser detto in due sensi assai diversi. Nell'uno di essi, si
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tipica di quello che, secondo il Rossini, avvenne al domma del purgatorio nel clero cattolico.
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E, del resto, noi ammettiamo un processo e quindi un progresso della coscienza religiosa: e riteniamo esserci quindi oggi una coscienza religiosa più
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Ora, qui è la differenza prima ed irreducibile. Noi riteniamo che questo sia non già il messaggio, ma la persona del Cristo; cioè il modo come Egli
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negazione del tempo, la redenzione dalla incoscienza. dal male, dal peccato i quali qui ad ora mi velano e mi contendono la realtà vera e perenne, lo
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Ma questo, dice il L., non è il messaggio del Cristo: questa è la vostra filosofia.
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, ma come realtà della loro realtà, unica ed ineffabile. E, in questo senso, nessuno è cristiano come il suo vicino; e l'ideale del cristianesimo come
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«Egli non disse questo». Ma Egli era ebreo, del suo tempo. Per fissare l'idea di Lui il L. ricorre alla idea ebraica della figliuolanza. Io non sono
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, cioè nulla per me, se la comunione fra me e Lui non avvenisse, fuori del suo tempo e fuori del mio tempo, nella unità di questa intimità vivente che
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Ma, se forse il signor L. ed io non possiamo intenderci in questa concezione di Cristo e del suo messaggio, non parmi che egli abbia il diritto di
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E in quella filosofia precritica si intende bene la concezione del messaggio che il signor L. ci presenta, pur con così viva fede; e solo secondo
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filosofica del mondo che c'è oramai estranea; e che, secondo lo stesso pensiero della prima filosofia nella quale fu accolto il messaggio, filosofia
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di più nobile del tragico senso di dovere che guidò tutta la vita di Mazzini. Una vita morale, per noi, non si definisce dal premio che le è proposto
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rivela, la disciplina interiore della nostra libertà, l'atto del nostro io spirituale. Essa è tanto difficile che alcune espressioni, ad es., di Kant
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malvagità degli uomini, dal processo storico del bene, un valore e un significato religioso, accettarla come strumento di redenzione, mutarla di necessità
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Dio volle la morte di Gesù esattamente come questi la volle, per non rinnegare la sua missione, quando la riluttanza del senso egli vinse e dominò
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Dio». Se questo è esatto — e il L. è così buon conoscitore del N. T. che debbo ritenere essere esatto — ancora una volta, me ne dispiace per il Vangelo
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E lo spirito vivo del Vangelo è stato il migliore interprete della lettera, che soffre ancora limitazioni etniche e culturali molteplici e rispecchia
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, tutti quanti noi ripudiamo, con atto positivo, l'eredità spirituale del cristianesimo. Esso è la nostra storia. Ed esso è anche l'interiore atto vivente
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carne, di affermazione vittoriosa del bene, per il quale Gesù divenne Cristo. E questa dialettica della volontà che si annulla e si trascende è il Regno
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«Noi ingenuamente pensiamo di sfuggire al dogma del Regno, quando ci rivolgiamo all'etica di Gesù». Non mi pare, se riponiamo l'etica appunto nella
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compreso, aspettava di vedere con ì suoi occhi mortali l'avvento del Messia — è disceso tutto il male del cristianesimo storico. Ed è proprio quella
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Il cristianesimo dei monaci e del pietismo cristiano, avido del premio, era di là dalla storia; questa, regno di Cesare, del male, delle potenze
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come fatto del passato e del presente, nelle grandi religioni storiche, e tra esse sopratutto nella religione cristiana. Perciò esponiamo questa come un
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del nostro pensiero, la ricreazione della storia nella nostra storia, fuori della quale quella non ha significato e valore. Un Gesù costruito con
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furono il linguaggio di Gesù, sorto dalla cultura del tempo ed adatto agli uomini del tempo.
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Insistere nel tener fede a quello che nella dottrina dei vangeli e degli altri scritti del N. T. costituisce il linguaggio, il riflesso di opinioni
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fede la cui prima preoccupazione é andar diritto alla viva realtà spirituale dell'insegnamento del Cristo e tradurla nell'atto della propria vita
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Ma questo non é il caso del signor L.e della Federazione studenti per la coltura religiosa.
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