Gesù contemporaneo
diretta dal pastore Ugo Janni, leggiamo un articolo del signor W. L. una delle più nobili anime di credenti che noi conosciamo ed uno dei più operosi
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Esso è l'eco di una conversazione di parecchi, fra i quali era il sottoscritto, autore dei dubbii ai quali il L. risponde. Si trattava delle
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senso di un progressivo miglioramento dei costu¬mi e dei sentimenti dell'uomo, ma nel senso di una catastrofe cosmica nell'ultimo giorno che porrà
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suo articolo, il L. mostra di ritenere che questo è, in genere, l'intento dei cristiani liberali.
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, per quello che è, purificandolo da quanto non è esso e fa invece parte dei modo come esso è stato inteso dagli uomini, tradotto nel linguaggio
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Ma qual'è, davvero, il messaggio dei Cristo? Il L. affronta subito la questione sostanziale, nelle parole che ho riferito, e dice in che esso
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Io non credo adunque nel Regno di Dio apocalittico, nella palingenesi finale, nella resurrezione dei morti. Chi mi vuoi lapidare mi lapidi. Ma
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filosofia; ed anche oggi cerco faticosamente di avere una filosofia, cioè di acquistare consapevolezza dei mio pensiero e della mia fede, e medito i
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istituzione sta nel fare del proprio spirito una cosa passiva, un cadavere, nel non pensare e non volere che con la testa e la volontà dei superiori
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lo non so se Egli non mi riconoscerebbe. Certo so che non mi esaminerebbe con i criteri dei teologi. Tremerei per l'esame, ma non proprio pensando
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dire che il messaggio del Cristo è quello che egli intende e quello che egli deduce da una interpretazione critica dei Vangeli — nella quale certo
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, superumana, che è la resurrezione fisica dei morti e la palingenesi cosmica e il Regno. E in questo senso Cristo e messaggio del Cristo sono una cosa
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di Dio, rispondiamo che le questioni le quali affaticarono e dilaniarono per secoli la società dei cristiani appartengono ad una cultura e concezione
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cui noi crediamo è venuto perché le anime nostre abbiano la vita — non delle formule, dei precetti, dei riti da accettare e applicare passivamente e
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impone e dallo sforzo che costa. Rinnegare l'utile come momento a-morale dello spirito, imporsi una disciplina dei sensi, della «carne», dominata dalle
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con la coscienza del valore divino del suo soffrire. L'altra concezione non è il messaggio di Gesù, ma, se mai, l'umano errore del Gesù dei sinottici e
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«Cristo è il superuomo. Al cristiano apparisce come una assurdità aspettare dal superuomo soltanto delle parole, (un messaggio) e non dei fatti
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comandamento di amare Dio. Questa non è morale. Io dubito che Gesù abbia mai potuto pensare ad alcuno dei suoi comandamenti come soltanto morale. Egli pensa
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Il cristianesimo dei monaci e del pietismo cristiano, avido del premio, era di là dalla storia; questa, regno di Cesare, del male, delle potenze
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una diversa versione dei fatti. Noi dovremmo dunque trovarci dinanzi a parecchie mistificazioni, se ci fossero davvero dei fatti immobili nella loro
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massimo numero dei seguaci, ad es., della Chiesa cattolica in Italia; perché è il solo modo di riconciliargli la stima e la fiducia di anime
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L'esposizione dei fatti è la critica delle precedenti esposizioni dei fatti, filologica e filosofica; è la ricostruzione dei fatti, nel mondo attuale
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religione; di avviare gli studenti,.con tutti i sussidi culturali e morali dei quali può disporre, a foggiarsi una vita religiosa alla quale la cultura
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propose ai suoi discepoli delle cose apparenti e delle eterne, di Cesare e di Dio, della carne e dello spirito, dal mondo e delle cose assolute, dei
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Insistere nel tener fede a quello che nella dottrina dei vangeli e degli altri scritti del N. T. costituisce il linguaggio, il riflesso di opinioni
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cultura umana; e quando, nel primo, l'espressio¬ne, presa alla lettera, è tramutata in sostanza, per fondare su di essa e sulla supina docilità dei
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