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Chiese o da gran parte di esse, con la sempre rinascente protesta degli spiriti più sinceri ed eroici. Esso è in sé immorale, in quanto adultera la
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mistico o verbale che ad essi forniva la loro cultura, storicamente realizzato con il concorso di altri elementi e momenti spirituali, nella vivente unità
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, purificandolo da tutto il passato morto, accogliendolo vivo in anime vive, rendendogli testimonianza con una piena integrità di vita.
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del Cristo, egli ha poi intieramente ragione nel corso del suo articolo, ed ha diritto di concludere con l'alternativa: prendere o lasciare. Non ci
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per il quale lotto, con il sincero proposito di sacrificargli tutto quello che è effimero e contingente: ed è il regno della bontà, della giustizia
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istituzione sta nel fare del proprio spirito una cosa passiva, un cadavere, nel non pensare e non volere che con la testa e la volontà dei superiori
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lo non so se Egli non mi riconoscerebbe. Certo so che non mi esaminerebbe con i criteri dei teologi. Tremerei per l'esame, ma non proprio pensando
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vive; e, se vive, non è più quello che Maria partorì, di Giuseppe, e che Pietro conobbe e vide, con gli occhi della sua carne; se vive, e se io vivo, e
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ortodossie protestanti è ancora, a parer mio, anteriore al IV Vangelo: e tutta la filosofia precritica è anteriore al IV Vangelo, con il suo ingenuo
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E in quella filosofia precritica si intende bene la concezione del messaggio che il signor L. ci presenta, pur con così viva fede; e solo secondo
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Ma in discussione filosofica non posso qui entrare. Mi limito a riferire le parole con le quali si apre il volume della Dottrina morale di Fichte e
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illusione e un errore, rispondo che quel messaggio di Gesù è passato, per sempre, con le orecchie mortali ed i cuori mortali che lo ascoltarono, e nulla può
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mistica che oggi solo si illumina di piena consapevolezza, Gesù diviene ed è Dio immedesimandosi con la Parola eterna che crea il suo mondo e vive
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quasi meccanicamente — ma la vita, e l'abbiano con più abbondanza. Tocca alle Chiese aggiustarsi con Lui.
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cose eterne, tendere, in ogni rapporto con gli uomini, alla unità, cercare Dio in questa calda atmosfera spirituale di amore e di elevazione, non è più
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, affermare con i fatti tutt'altro; ma davvero che chi si proponesse sul serio di affermare praticamente in ogni suo atto, quei due principii — si ripensi
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con la coscienza del valore divino del suo soffrire. L'altra concezione non è il messaggio di Gesù, ma, se mai, l'umano errore del Gesù dei sinottici e
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, tutti quanti noi ripudiamo, con atto positivo, l'eredità spirituale del cristianesimo. Esso è la nostra storia. Ed esso è anche l'interiore atto vivente
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all'uomo come ad un essere che è in rapporto con due mondi: con una società in¬visibile e con una visibile. Ogni sua azione deve essere quindi
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compreso, aspettava di vedere con ì suoi occhi mortali l'avvento del Messia — è disceso tutto il male del cristianesimo storico. Ed è proprio quella
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religione; di avviare gli studenti,.con tutti i sussidi culturali e morali dei quali può disporre, a foggiarsi una vita religiosa alla quale la cultura
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del nostro pensiero, la ricreazione della storia nella nostra storia, fuori della quale quella non ha significato e valore. Un Gesù costruito con
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rapporti dell'uomo con le cose, con i suoi simili, con gli ideali eterni, senza aver bisogno di vestire questa dottrina di vita con le immagini che
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cosmogonia, una iniziazione ed ascesi, una palingenesi. La critica storica ha mostrato le origini di tali leggende, che il pensiero religioso ha comuni con
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