Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Gesù contemporaneo

402575
Murri, Romolo 48 occorrenze
  • 1920
  • Murri, Dalla Democrazia Cristiana al Partito Popolare Italiano, Firenze, Battistelli, 1920, 179-211.
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Gesù contemporaneo

diretta dal pastore Ugo Janni, leggiamo un articolo del signor W. L. una delle più nobili anime di credenti che noi conosciamo ed uno dei più operosi

Gesù contemporaneo

l'opinione, già espressa in queste pagine, che il «mes¬saggio» di Cristo corrisponda intimamente ad esse necessità ed aspirazioni; ma che l'umanità di oggi

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studenti per la cultura religiosa. Uno di essi suggerì che invece di accentuare l'importanza della fede in Cristo, sarebbe più pratico, per attrarre un

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L'argomento è così interessante e grave che crediamo opportuno esaminare accuratamente questo articolo.

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Che l'accettazione del messaggio di Gesù debba esser resa facile, o meno difficile, può esser detto in due sensi assai diversi. Nell'uno di essi, si

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dell'istituto che se lo appropria. Ma è applicato spesso sinceramente in quanto chi trasmette ed insegna quel messaggio lo ha già in se medesimo

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E questa è facilità relativa; poiché può darsi invece, ed è anzi questo proprio il caso,che ilmessaggio, così ricondotto al suo genuino significato e

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, per quello che è, purificandolo da quanto non è esso e fa invece parte dei modo come esso è stato inteso dagli uomini, tradotto nel linguaggio

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Ma qual'è, davvero, il messaggio dei Cristo? Il L. affronta subito la questione sostanziale, nelle parole che ho riferito, e dice in che esso

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Ora, qui è la differenza prima ed irreducibile. Noi riteniamo che questo sia non già il messaggio, ma la persona del Cristo; cioè il modo come Egli

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intendiamoci. Non credo nelle immagini che quelle parole e frasi richiamano alla fantasia: credo, invece, nel valore eterno di quello che esse hanno detto

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E lo stesso può dirsi di ogni altra cosa che è nei Vangeli e nei simboli della Chiesa primitiva; a cominciare dalla creazione e dalla incarnazione.

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sistemi filosofici che sono più vicini alla mia cultura, ma nessuno di essi mi soddisfa ed io non so se ho una filosofia e se arriverò mai ad averla: ma

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realtà della vita, UN cristianesimo, ma tanti quante sono le coscienze che hanno in sé qualche cosa di cristiano non come una veste o un imparaticcio

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ebreo. Quel che pensassero gli ebrei del tempo di Gesù non mi interessa gran che; e quello che Gesù ebreo pensasse non mi interessa gran che. Il padre

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lo non so se Egli non mi riconoscerebbe. Certo so che non mi esaminerebbe con i criteri dei teologi. Tremerei per l'esame, ma non proprio pensando

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, cioè nulla per me, se la comunione fra me e Lui non avvenisse, fuori del suo tempo e fuori del mio tempo, nella unità di questa intimità vivente che

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Ma, se forse il signor L. ed io non possiamo intenderci in questa concezione di Cristo e del suo messaggio, non parmi che egli abbia il diritto di

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E in quella filosofia precritica si intende bene la concezione del messaggio che il signor L. ci presenta, pur con così viva fede; e solo secondo

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E a chi ci oppone che, in questo modo, il mes¬saggio di Gesù, così come esso giunse ad orecchie mortali e fu inteso da cuori mortali, fu una

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che riferiscono con la maggior precisione e brevità il punto di partenza della filosofia moderna. «Come mai un oggettivo possa diventare soggettivo, un

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A chi ci oppone che il Gesù dal quale quel messaggio discende, nato in Nazareth e morto crocifisso sul Calvario, non è più Dio né figlio primogenito

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E taluno insisterà dicendo che questo nostro non è neppur più un Cristo «soprannaturale». O che è dunque un Cristo «naturale»? Natura e sopranatura

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Trovano accettabile il messaggio di Cristo, continua il L., sol perché essi lo hanno reso tale, {{196}}rinnovandone tutto quello che può essere

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È giudizio questo, come ho detto, che tocca specialmente le Chiese, le quali creano sempre un interesse istituzionale e di casta accanto e spesso

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di più nobile del tragico senso di dovere che guidò tutta la vita di Mazzini. Una vita morale, per noi, non si definisce dal premio che le è proposto

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«Senza dubbi esso (il messaggio) è semplice, quando è ridotto a una mera cosa naturale». Strane parole per noi che neghiamo la natura. La realtà e la

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«Per Gesù il chiamare Padre, Iddio, com'egli fece, era tutt'altro che naturale. Pensate al Getsemane ed alla Croce! Chiamare Padre quel Dio terribile

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, affermare con i fatti tutt'altro; ma davvero che chi si proponesse sul serio di affermare praticamente in ogni suo atto, quei due principii — si ripensi

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Gesù non disse espressamente che tutti gli uomini sono fratelli... Egli non disse mai, e credo non implicò mai, che tutti gli uomini sono figli di

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E lo spirito vivo del Vangelo è stato il migliore interprete della lettera, che soffre ancora limitazioni etniche e culturali molteplici e rispecchia

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titolo e non credete nella cosa che esso esprime voi sacrificate la vostra integrità intellettuale». Ho detto in che senso noi ci diciamo cristiani

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«Non temo contraddizione affermando che non é un briciolo più facile di credere nel Regno, come egli lo proclamò, che di credere in lui come «Cristo

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; un'assurdità l'esser pronti a credere ciò che egli dice, ma non a credere in lui». Per noi non c'è l'uomo e non c'è il Superuomo. C'è l'umanità

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comandamento di amare Dio. Questa non è morale. Io dubito che Gesù abbia mai potuto pensare ad alcuno dei suoi comandamenti come soltanto morale. Egli pensa

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attuazione e nella conquista del Regno, negata di questo la trascendenza miracolosa ed apocalitica, che è, nella nostra cultura, una immagine senza più

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illusione escatologica che pone fra il cristianesimo della lettera e delle ortodossie e la coscienza religiosa contemporanea un abisso oramai

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delle tenebre, era irredimibile. Il vincolo che unisce gli uomini l'uno all'altro, l'amore, era spezzato dal precetto: si salvi chi può. La fame e la sete

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realtà storica e facilmente constatabili. Ma la verità è che i puri fatti non esistono; esistono invece le innumerevoli coscienze ciascuna delle quali

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fatto storico, e lasciamo che provochi la reazione che può provocare, sia di repulsione che di attrazione. Parlando come studiosi della verità a stu

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far apparire il cristianesimo più facile di quello che è». Noi speriamo che essa lo faccia invece apparire assai più difficile di quel che appaia al

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non abbia nulla da opporre, una cultura che sia essa stessa vivente religiosità, cura e creazione di valori assoluti. Di questo specialmente ha bisogno

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per la quale la tradizione storica sia diventata disciplina interiore e nella quale la mia fede tocchi la stessa realtà vivente delle cose eterne che

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Sempre, prima di oggi, il pensiero religioso ha avuto bisogno di temporalizzare la dottrina che professava, e distinguersi in tre momenti: una

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raffigurazione mitica di essa, l'espressione di essa in forma di tempo e di spazio. Noi possiamo perfettamente intendere la valutazione che Gesù fece e

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Da quando Kant ha insegnato che il tempo è una categoria a priori, che lo spirito non é contenuto dal tempo ma lo contiene e lo fa, leconclusioni che

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Insistere nel tener fede a quello che nella dottrina dei vangeli e degli altri scritti del N. T. costituisce il linguaggio, il riflesso di opinioni

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credenti alle formule esteriori ed al comando dei monopolizzatori dello spirito un meccanismo d'impero mondano e terreno che è di per sé totalmente

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