Gesù contemporaneo
fine al presente ordine del mondo e darà inizio ad un mondo nuovo per i figli di Dio rigenerati; un regno che la carne ed il sangue non possono ereditare
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esser voluta è il male, il mondo, la carne, o comunque altrimenti piaccia chiamarla. E c'è una resurrezione dei morti che le mie ceneri ignoreranno ma
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vive; e, se vive, non è più quello che Maria partorì, di Giuseppe, e che Pietro conobbe e vide, con gli occhi della sua carne; se vive, e se io vivo, e
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vita è l'unità, il Logo che si fa carne, l'umanità che si fa spirito e bontà e amore e cielo; ed esso è la nostra fede.
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impone e dallo sforzo che costa. Rinnegare l'utile come momento a-morale dello spirito, imporsi una disciplina dei sensi, della «carne», dominata dalle
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carne, di affermazione vittoriosa del bene, per il quale Gesù divenne Cristo. E questa dialettica della volontà che si annulla e si trascende è il Regno
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religiosa, né parole né fatti; ma c'è il fare, il vivere e muoversi, il Verbo che si fa carne, il pensiero che si fa realtà, la fede che si fa volontà, e
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propose ai suoi discepoli delle cose apparenti e delle eterne, di Cesare e di Dio, della carne e dello spirito, dal mondo e delle cose assolute, dei
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