Don Sturzo
{{147}}Nel gennaio 1898 avevo iniziato la pubblicazione della Cultura sociale. Avevano promesso di collaborare, e collaborarono infatti, A. Mauri, G
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Caltagirone, la sua fredda e triste città, per dedicarvisi intieramente alla azione popolare, ai problemi cittadini, alla conquista del municipio
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-sindaco, consigliere provinciale. Sin dai primi tempi si tenne in rapporti costanti con noi. Quando sorsero la Società di Cultura, centro della nostra
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Le molteplici peripezie che il movimento nostro traversò in quegli anni non toccarono Caltagirone. D. Sturzo aveva la fiducia del suo vescovo e la
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Bologna. La vigilia, a notte, oltre 500 giovani, di ogni parte d'Italia, si trovarono insieme per prendere gli accordi preliminari. La mattina seguente
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dirlo, non ci ebbe colpa. La dialettica del movimento democratico cristiano, sotto i colpi reiterati della persecuzione ecclesiastica, lo svolgimento
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Da Caltagirone andammo a Piazza Armerina, dove fui ospite del fratello di lui Mario, vescovo, e dove la sera, presenti tutti gli alunni del seminario
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Un altro mio ricordo personale è legato a Don Sturzo: una visita che io gli feci a Caltagirone e la rassegna delle forze che egli aveva messo insieme
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la Chiesa, che si adombrerebbe facilmente, a lungo andare, di questa specie di protestantesimo civile che vuol essere, col suo spirito cristiano e con
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