Di un partito e un programma radicali in Italia
La colpa non è della monarchia. Il N. afferma, anzi, liberamente che un partito radicale oggi, per non agitare una questione vana, debba essere
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clericale, qualunque sia poi la sua azione. Il N. tace poi intieramente sulla questione del Sud; egli trova che le leggi speciali, alcune delle quali già
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là dove egli tratteggia brevemente la questione dell'anticlericalismo; sorpresa, questo nostro consenso, che gli viene da gente la quale anche egli
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effettualmente obbligatorio in molti comuni. La questione, che si agita ora, dell'autonomia dei comuni minacciata, dall'avocazione della scuola elementare allo
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delle congregazioni ed a toglier Roma al Vaticano e, dopo lo sforzo, ha lasciato tacere ogni questione religiosa, sinché i suoi uomini politici son venuti
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Accademia della crusca
