D'Ambra, Lucio
, spettatori senza cattiveria, gli Dei si divertono alle nostre commedie, e, quando queste più imprevedutamente si complicano, volentieri essi batterebbero le
D'Ambra, Lucio
Ministero giuocando col suo capo di gabinetto a un giuoco tranquillo ed onesto, raccomandabilissimo agl'insonni: il domino. Tutti i ministri si
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, ritornai al teatro dove Manon Manette dava, furoreggiando, la sua seconda rappresentazione. Gli scrittori francesi che si preoccupano sempre di fare le
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gentile signora di Pulquerrima, pur decisa fin dal primo momento alla resa, non si decidesse ad arrendersi prima della scadenza del mio congedo. E poichè
D'Ambra, Lucio
esclamò: «Ma insomma non c'è più al mondo che il duca degli Abruzzi? Non si fa più altro che parlare di lui? Di lui che non è neppure principe
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perfettamente analoghe a quelle che modestamente ci appartengono. Da quando poi la democrazia ha fatto sì che la nuova politesse des rois sia quella
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in fondo inalterato: vuol dire che quello che si vedeva da tutti era in proporzioni molto maggiori di quello che potevo vedere io solo, con una buona
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almeno una volta ogni sei mesi. Il suo involontario e preciso giuoco di massacro si ripetè almeno tre volte, finchè, per il più elementare istinto di
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d'attendere che la quadriglia fosse finita e mai quadriglia ci sembrò più lunga. Guardavo Sua Altezza e vedevo che si divertiva un mondo. Pensavo al
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vestirsi per il teatro, per le riunioni mondane o per la solita partita. Già infatti la grande strada si sfollava. Si facevan dei vuoti nelle barricate
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a poco, la fanfara s'avvicinò, poi si tacque per cedere a un rullio di tamburi il piacere di destare a mezzo sonno una città addormentata. E insieme
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confini ove tu, che hai un figliuolo al campo, Il sottotenente Stefano Pirandello fu poi, durante un arduo combattimento in cui si comportò da prode
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