D'Ambra, Lucio
giovane principe mi ritrovò, tre anni dopo il nostro incontro di Londra. Terminati gli studii, il giovane principe si vide assegnare, con lauto appannaggio
D'Ambra, Lucio
giovane Rolando una signora di Pulquerrima non poteva assolutamente avere meno di due alfieri a sua disposizione, o, per maggiore esattezza, non
D'Ambra, Lucio
Sua Maestà e me all'indomani della proclamazione di guerra, quando il giovane Sovrano, disteso sopra un canapè, con una mano occupata a sfogliare un
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capitanare i suoi eserciti durante quella guerra in cui egli non aveva mai creduto: aveva un capo di Stato Maggiore eccellente, e lui invece, il giovane Re
D'Ambra, Lucio
primavera che mai re possa desiderare per ascendere in letizia il suo trono. E l'indomani, ai funerali del re defunto il giovane re, passando diritto e
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un giovane ufficiale di servizio aveva chiesto di pregare Sua Maestà di volere onorare il Consiglio dei ministri della sua augusta e necessaria
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principesse e d'ambasciatori, aveva raccontato le traversie del suo animoso viaggio. Mi venne davanti; una sera, il giovane Rolando, con gli occhi
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suoi studii. Durante quei due anni di studii leggermente sopportati dal giovane principe, questi era stato dal mio ambasciatore affidato specialmente
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ti divertivi allora alle futili e gioconde avventure di questo piccolo re di Fantasia. Il ricordo d'un giovane re troppo gaio che, perduto il trono in
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Accademia della crusca
