D'Ambra, Lucio
persuaderlo ch'ero informato benissimo e che questa gentile mosca bianca, per quanto potesse sembrare incredibile, era bianca veramente. Era, anzi, una
D'Ambra, Lucio
nell'intimità del quale ho avuto la fortuna e l'onore di vivere alcuni anni era quanto di piu apolitico si possa imaginare. Spingeva il suo disinteressamento
D'Ambra, Lucio
più graziosa intimità i fascini delle attrici francesi e repubblicane. Non era forse soverchiamente esagerato pretendere che servisse almeno a
D'Ambra, Lucio
Pulquerrima prima di diventare Sua Maestà Rolando II. Fu una sera, durante un ballo a Corte: nel bel mezzo della quadriglia d'onore, che allora era
D'Ambra, Lucio
ancora assiepata d'innanzi ai grandi caffè sfavillanti di luce. Solo un gruppo di giovani, passando sotto il balcone del Circolo del Bridge che era
D'Ambra, Lucio
giornali di Effemeris, e se tre giorni dopo Sua Altezza era chiamata alla capitale dell'autorità paterna convinta oramai della necessità di permettere
D'Ambra, Lucio
permise neppure, tanta era la sua impazienza, che chiamassi il mio cameriere ed egli stesso mi aiutò a calzare le scarpe, a infilare i pantaloni, a
D'Ambra, Lucio
il consigliere segreto d'un Principe ereditario m'è costato sovente qualche rinunzia d'amor proprio: c'era, del resto, in questa rinunzia necessaria
D'Ambra, Lucio
, ritornarono: il poeta aveva, nella fretta, scambiato per una partenza quella che non era altro che una passeggiata per isgranchire le gambe. Ritornarono. E
D'Ambra, Lucio
anche quando la questione fra me e fa signora era stata liquidata e composta in una liaison monotona e stanca che avremmo interrotta senza strapparci nè i
D'Ambra, Lucio
colui che è oggi Rolando secondo e che era allora un imberbe principe ereditario mandato all'università d'Oxford perchè avesse l'aria di compirvi i
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D'Ambra, Lucio
una rivoluzione un po' operettistica, dimenticava i suoi giorni leggeri fra le braccia d'una divetta da music-hall, era allora vicino. E com'era
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