D'Ambra, Lucio
dovuto calare il sipario. Ma fortunatamente il mio regale amico, eroe di commedia modernissima, aveva in comune coi più illustri eroi delle tragedie
D'Ambra, Lucio
che egli accoglieva coi segni della più viva ammirazione per quanto non li avesse mai sentiti neppure nominare. Ci fu un gran discutere, tra geografi
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d'un alfiere per nessuna pedina. Le elencava ad una ad una, coi loro due, tre o quattro alfieri. Avevo adoperato, per condurlo a questo risultato, un
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via o per l'altra giungeva sempre a insinuare nella conversazione il nome della duchessa di Frondosa; e, quand'era coi ministri e della duchessa non
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, dopo avere invano tentato altre concentrazioni coi suoi Ministeri precedenti. Silenziosamente, ho detto, e forse dormendo, poichè avveniva al
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inseguivano coi loro sibili, da tutte le navi avversarie, la bella flotta sventurata e incompresa che si ritirava come ci si avvia ad ogni ritirata: con
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giungeva a tal segno che una volta egli arrivò al Congresso coi foglietti del discorso della Corona nella tasca della sua marsina, ma senza neppure
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proclamazione della guerra: coprire qualche foglio di carta coi miei più curiosi ricordi, perche mi piace di rammemorare nei suoi particolari questa gioconda
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giganti se non contrastassero coi pigmei? Come misurerebbe la grande Storia le sue figure fuse nel bronzo se non potesse paragonarle alle figurine
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