D'Ambra, Lucio
osservare quello che accadeva, neppure alle prime piroette del meraviglioso mimo polacco ch'era la great attraction del corpo di ballo annamita. Sono uscito
D'Ambra, Lucio
persuaderlo ch'ero informato benissimo e che questa gentile mosca bianca, per quanto potesse sembrare incredibile, era bianca veramente. Era, anzi, una
D'Ambra, Lucio
ereditario, ch'è terzogenito d'un ramo cadetto, mentre di me, di me che sono figlio d'un re, che son principe ereditario d'un regno come quello di Fantasia
D'Ambra, Lucio
piace immensamente. Le ho già manifestato la mia vecchia ammirazione parigina in due modi: mandandole quel pendentif di brillanti ch'ella aveva al
D'Ambra, Lucio
ritrovato a Pulquerrima. Le autorità guardavano sbalordite le inesplicabili di Sua Altezza per un giovanotto qualunque ch'era persino venuto alla stazione
D'Ambra, Lucio
porta ch'era dietro le spalle della duchessa di Frondosa e proprio di fronte al Re; apparire l'elegante e sorridente figura del duca don Alvaro. Era
D'Ambra, Lucio
suoi ministri gli redigevano periodo per periodo all'apertura d'ogni nuova legislatura. Il discorso ch'egli leggeva ai senatori e ai deputati era cosi
D'Ambra, Lucio
risolverla, ha desiderato ch'essa fosse comunicata a lor'signori, avvezzi a dirimere col loro senno le più gravi e le più ardue faccende di Stato. E, non
D'Ambra, Lucio
volto contrito che avrebbe sostituito tra cinque minuti quel bel vino chiaro e sorridente da giovanottone di venticinque anni. Pensavo ch'eran quelli i
D'Ambra, Lucio
ch'egli non poteva fare altro che o rinunziare alla duchessa di Frondosa o mettere Marion Manette di là, con me, nella biblioteca, col pretesto di