D'Ambra, Lucio
Pulquerrima prima di diventare Sua Maestà Rolando II. Fu una sera, durante un ballo a Corte: nel bel mezzo della quadriglia d'onore, che allora era
D'Ambra, Lucio
Rolando secondo, non ostante il bel nome eroico e cavalleresco, non aveva mai amato troppo i disagi della vita militare. La rivista passata col
D'Ambra, Lucio
acclamavano insieme, in lui, il nobile principe ed il bel giovanotto. Poichè ad Oxford solo le donne di Londra l'avevano interessato, non c'era ragione che
D'Ambra, Lucio
o neri, deputati o senatori, orientati da una parte o dall'altra, avevano un bel succedersi al ministero degli Esteri: il duca di Frondosa non per
D'Ambra, Lucio
tre recitavamo dalla sera prima. Ebbi un bel dire che io ero in una posizione indiavolatamente difficile, che rischiavo di perdere per una sciocchezza
D'Ambra, Lucio
negoziato, di nota in nota, si trovò un bel giorno d'innanzi alla nota da liquidare della più dispendiosa fra tutte le rotture: la rottura diplomatica. In
D'Ambra, Lucio
, inventare le peripezie. E, col suo più bel sorriso, per questo ufficio Sua Altezza benignamente si rivolse a me, raccomandandomi di trovarne quante più
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dormiva filosoficamente il suo più bel sonno.
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