C'era due volte il barone Lamberto
malattia Anselmo ha annotato le medicine da prendere, a che ora del giorno e della notte, i cibi permessi e quelli vietati, le raccomandazioni dei
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ventiquattro ceste. Il secondo sfiora senza volerlo il pallone e gli appicca il fuoco. In quel momento i trasvolatori sono, per fortuna, a poche decine
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i loro sipari verdi e azzurri e dietro le cime svetta il Monte Rosa, come un gigante che guardi di sopra le spalle delle persone comuni. Tra vicini e
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d'altro. Mentre seguono il funerale, gli industriali di Omegna parlano di caffettiere e frullini, i fabbricanti di rubinetti di San Maurizio
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di pizzicotti, ceffoni, bicchieri d'acqua nel collo, urlacci, riesce a svegliare i suoi cinque compagni. — Tocca a me? — borbotta il signor Giacomini
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da aggiungere che i ventiquattro direttori generali delle Banche Lamberto, rientrati nelle loro sedi, si affrettarono ad assumere persone di ambo i
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medicine da prendere, a che ora del giorno e della notte, i cibi permessi e quelli vietati, le raccomandazioni dei dottori: «Stare attenti al sale, che
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nemmeno contare i punti, le sue mani contano per lei. In un'altra stanza delle soffitte il giovane Armando ascolta le riflessioni della signorina Delfina
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testa. — Un momentino, signor barone. Anselmo va a cercare la grande lente con cui il barone osserva i francobolli della sua collezione. Nella lente
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cancellando. La pelle, al tocco, non dà più quella sgradevole impressione di carta vetrata. I capelli, in vari punti del cranio, formano ciuffetti sbarazzini
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. Ci vediamo a cena. Il barone Lamberto si allontana, saltellando come una cavalletta. I suoi riccioli biondi ondeggiano festosamente al vento della
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tutti i cassetti, negli armadi e sotto i tappeti, cercando la medicina segreta dello zio Lamberto. Capita anche in sala di musica ed ecco sente una vocina
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suorine tutto l'anno, gli altri solo nella bella stagione. — Che succede? — Torni indietro! I banditi non le permetteranno di sbarcare! Noi, come vede
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uomini le hanno dato forma con il loro lavoro. Se si vede del verde, la natura non c'entra: sono i giardini delle ville. Non si vedono rocce, ma
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I banditi sono arrivati per via d'acqua, a piccoli gruppi, sotto vari travestimenti. Alcuni hanno affittato una barca a Pettenasco. Erano in uniforme
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chi, se la domanda è lecita? Non vorrà che mi arrenda al primo sconosciuto. Si presenti, mi presenti i suoi amici, poi si vedrà. — Lei, — ha ripreso
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tengono d'occhio i banditi. Intorno a questo primo cerchio ce n'è un secondo di barche piene zeppe di curiosi e inviati speciali che tengono d'occhio
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e due di quello grosso. Quando Duilio monta in barca per trasportare i rifornimenti all'isola, lo salutano grandi applausi e i fotografi gli gridano
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barone deve essere impazzito per lo spavento, poveretto. — C'è risposta? — domanda il sindaco. — Nessuna risposta, — rispondono i direttori generali. — Si
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I ventiquattro direttori di banca e i loro segretari siedono in permanenza nel palazzo della Comunità della Riviera e di lí conducono le trattative
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— Osservino la testa. Quando mai il barone ha portato i riccioli? — Potrebbe essersi messo una parrucca, — mormora timidamente una voce. — E le rughe
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Ottavio, vero? Che fa di bello, Ottavio? Come sta? Da quando sono arrivati i banditi sta sulle spine. Quelli, allo zio, gli prolungano la vita
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che cosa mai potrà servire? I ricchi sono matti». Gli altri cinque non ridono e non si fanno domande. Sono ben pagati, perché ricevono uno stipendio
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I cinque che sono liberi dal lavoro attaccano la minestra. — Strano, — dice Delfina, dopo la prima cucchiaiata, sa di cavolo, ma anche un po' di
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GIANNI R O D A R I — Per curiosità, — dice il capobanda, — osserva un po' la mano. Il bandito medico toglie la fasciatura, guarda, si rischiara la
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una giornata speciale. Intanto, il pullman che porta giú da Miasino i banchieri arriva un quarto d'ora prima del solito. Eccoli che salgono con passo
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