C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE
sminuzzava a quella, la midolla se la mangiava lei: poi andava attorno per l'elemosina. Ma venne una mal'annata. Un giorno la vecchina tornò a casa senza
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. Talché una volta, per prova, tornò a dirgli sottovoce: - Bimbo mio, tu sarai Re! Il bimbo accennò di sì colla testina, come se avesse capito, e non
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dicevano i ministri. - É gobbina e basta: no, mai! E tornò alla caccia, ai boschi e ai forteti. Quella Reginotta gobbina aveva per comare una Fata. La Fata
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, come dovea regolarsi. Il giovanotto tornò dal Mago: - Mago scellerato, ti sei fatto beffa di me! Lingua per lingua, occhio per occhio! - Per carità
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ferro. E all'anno appunto, tornò a presentarsi il pecoraio: - Volete darmi quella figliuola? - Prendila - rispose il sarto. - Non si merita altro! Si
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era inutile il seguitare a star lì; bisognava procurarsi la fatatura. E tornò addietro. Ma sbagliò strada. Quando s'accorse d'essersi smarrito in un
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fuor dell'uscio. Il giorno appresso quegli tornò: - Maestà, lo volete davvero quel cardellino? Promettetemi la mano della Reginotta, e in men di tre
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che abbagliava, e la vecchia: - Spera di sole, Spera di sole, sarai Regina se Dio vuole! Il custode tornò dal Re, e gli riferì ogni cosa. Il Re
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bocca. - Gobba sarai tu! La Regina si tastò subito le spalle. Le era proprio spuntata la gobba. Tornò di notte, per non esser veduta; e il Re, prima di
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mondo, non s'era mai vista una bellezza pari a quella. Tornò nella città, dov'era il Reuccio, e prese a pigione una casa dirimpetto al palazzo reale. Il
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passato un anno, e non si era saputo più nuova di lui. Il Re tornò dal ciaba, e disse alla ragazza: - Quell'Uomo dev'essere morto: è già passato un
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dei più ricchi abiti di lei, e la mandarono nel bosco. Dovea dire che lei era la figlia del Re. Il giorno appresso quella ragazza tornò indietro. - Che
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Maestà cominciò a esserne seccato, e pensava di levarsi di torno Niente-con-Nulla, che ci mancava poco non contasse più di lui. - Come fare per
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bello, si metteva a strillare: - Quello lì lo voglio io! E Testa-di-rospo glielo dava. Passato l'anno, la Regina tornò alla Strega. - Maestà, i vestiti
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! - La corona reale non si tocca. Quel povero diavolo tornò nella grotta in cerca della vecchia, e si mise a piangere. - Che cosa è stato? - Mammina
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combattevano lui, in cima a un poggio, sonava tì, tìriti, tì, senza cessare finché la battaglia non fu vinta. Tornò a palazzo reale vittorioso e trionfante
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neppure un segnale; e tornò, desolata, al palazzo. Eran passati sette anni. Della bimba non s'era più saputo nuova. Un giorno la Regina si affaccia al