C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE
anno all'altro, zappando, seminando, sarchiando, insomma facendo tutti i lavori campestri. Nelle ore di riposo cavava di tasca un zufolo e, tì, tìriti
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la sua collera! - Come? Ti sei addormentato anche tu? - Maestà, non ci ho colpa. É venuto un cardellino, si è posato sopra un ramo e si è messo a
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con lei. Giunsero ad una buca, che ci si passava appena. La vecchiarella attaccò un capo del refe a una piantina e disse: - Chi semina raccolga, Chi ti
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coraggio, rimase atterrito. - Chi sei tu? Se sei anima battezzata, rispondi, in nome di Dio! - Son la figliuola del Re di Spagna. - E in che modo ti trovi
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cielo ti benedica, figliuolo mio! E il giovinotto si mise in viaggio. Uscito pei campi, in una viottola incontrò una frotta di ragazzi che, urlando
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la coda e non ritrovo il pezzettino. O, se tu me lo trovassi, ti farei un gran regalo. La Reginotta, impietosita, si dié a frugare: e fruga e rifruga
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, vedendola piangere pel rifiuto del Re, le disse: - Sta' tranquilla: ti sposerà e dovrà venire a pregarti. Lascia fare a me. Infatti un giorno il Re
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Strega, se seguiti, ti faccio buttare in fondo a un carcere, te e il tuo Tizzoncino! - Maestà, non è vero nulla. Le vicine sono bugiarde. Tizzoncino
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trovava l'uscita. Vide uno scarafaggio: - Scarafaggio, bel scarafaggio! Se mi conduci dalla Fata gobba, ti faccio un magnifico regalo. - Non la conosco. E
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in una pianura e chiamare la Sorte: - Sorte, o Sorte! Gli apparve una vecchia, colla conocchia e col fuso: - Perché mi hai tu chiamata? - Ti ho
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: - Sporco galletto! Ora ti concio io. Chiamatemi il cuoco. Il cuoco si presentò. - Mi si faccia con cotesto galletto una buona tazza di brodo. In cucina gli
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padre, che sarebbe stato felice di vederla Regina, le domandò: - Non ti senti nulla? - Nulla. Che cosa dovrei sentirmi? Il povero Re, gli parve di morire
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, caro amico, ma ti darei il regno intiero. - Parola di Re non si ritira. - Parola di Re! Il Nano partì. E non era trascorsa una settimana, che il Re
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. - Perché non vieni fuori? - Perché mi farete ammazzare. - E chi ti ha detto questo? - Me l'ha detto mamma cagna. La Regina, maliziosa, voleva indurla
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soldo bucato era lì. - Soldaccio maledetto! Non ti voglio neppur vedere! E lo buttò nuovamente via dalla finestra. Ma la mattina dopo, torna ad aprire
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non ti vedrò più per la casa, non ti vedrò! Ah, coricino mio! E chi fu la Strega che te lo cantò in culla, chi fu? Ah, Ranocchino mio! E debbo