C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE
- è accaduta una disgrazia! Il Re pareva fuori di sé dal gran dolore. Fece subito un bando: - Chi riporta la Reginotta, gli si concede qualunque grazia
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, accompagnato dai ministri. Vedendo quel campicello, che pareva un giardino, coi seminati verdi e vegeti, mentre quelli dei campi attorno somigliavano a
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quintali con quel suo gran pancione che pareva una botte. Quando avea fatto due passi per le stanze del palazzo reale, era come se avesse fatto cento miglia
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parlare col Re. Era un nanetto alto due spanne, gobbo e sbilenco, con un naso che pareva un becco di barbagianni e certi occhietti piccini piccini. Il Re
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lutto. Intanto in casa di Ranocchino pareva tutti i giorni carnovale. Spendi e spandi; mezzo vicinato banchettava lì e i danari andavano via a fiumi
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da capo a piedi, e in poco d'ora la mondò, in guisa che non pareva più lei. Era così bella, che abbagliava. La Regina, come intese che Serpentina stava
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pareva proprio uno spazzino. Con chi prendersela? La colpa era della sua cattiva stella, e di quella malìa della ragazza! Ma intanto s'incaponiva di
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finito di dirlo, che sentì lì dentro un suono di soldi rimescolati. Stupita, riapre. Pareva che il soldo avesse figliato. Oltre a quello, c'erano lì
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addormentarsi, quand'ecco una voce che pareva piangesse: - Aspettare e non venire è una cosa da morire! Si scosse e tese l'orecchio. Se l'era sognato
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Reginotta quell'anello del gioielliere, e l'incanto sarà disfatto. Così fu. La Reginotta diventò nuovamente di carne, ma pareva un tronco: non avea
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, degli arnesi, dei mobili non rimase più intatto un solo capo; pareva che un esercito di topi fosse stato a divertirvisi coi suoi dentini distruttori. Né
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, datemi alloggio per questa notte! La padrona pareva una buona donna, e si misero a ragionare in cucina, mentre la pentola bolliva. - Chi siete? Dove andate
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morto! La Regina e la Reginotta si voltarono e, invece della vecchiarella, videro una bellissima signora, che pareva la stella del mattino. Era la Regina
Accademia della crusca
