C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE
fece presentare una bambina nata di fresco, che lei aveva fatto comprare a peso d'oro in un altro paese. Il Re fu molto contento; e alla bambina mise
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la metterai su e darai fuoco. Finché non sia consumata, non dovrai tornare indietro. - Maestà, sarà fatto. Intanto il Re ordinava gli si chiamasse la
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vada e perché. - Maestà, sarà fatto. Prese la lettera e partì. A metà di strada incontrò quella vecchina: - Dove vai, figliuolo mio? - Dove mi portan le
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gran bosco e non trovava più la via, pensò di montare in cima a un albero per passarvi la notte; altrimenti, le bestie feroci n'avrebbero fatto un
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, tiravan sassate a un rospo per ammazzarlo. - Che male vi ha fatto? É anch'esso creatura di Dio: lasciatelo stare. Vedendo che quei ragazzacci non
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farvi onore. Niente-con-Nulla, mangiate. Ma Niente-con-Nulla, levatosi da tavola e fatto un inchino a Sua Maestà, rispose: - Topolino non vuol ricotta
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quintali con quel suo gran pancione che pareva una botte. Quando avea fatto due passi per le stanze del palazzo reale, era come se avesse fatto cento miglia
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dal buio volessi uscire, Del mal fatto ti déi pentire. - Rispondo a mia sorella: Sto bene sotto terra. Dio gli dia male e malanno! Vo' la nuova avanti
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, all'alba, la gallina si metteva a schiamazzare; avea fatto l'uovo. La vecchia lo vendeva un soldo, e si comprava un soldo di pane. La crosta la
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, tìriti, tì, il seminato si rizzava come se nulla fosse stato. Il Re, sicuro del fatto suo, lo aveva mandato a chiamare: - C'è qualcuno che ti vuol
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bruttona di fornaia Regina? - Ma c'è un decreto reale ... - Sì? Il Re lo ha fatto, e il Re può disfarlo! Tizzoncino, diventata Reginotta, era andata ad
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fatto l'elemosina. - Buona donna, buona donna, Fatemi ritrovar la mia figliuola! - Maestà, che ne so io? Sono una povera femminuccia. - Buona donna
Accademia della crusca
