C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE
, arrivò in una campagna. Il sole, al meriggio, scottava; e lei riparossi sotto un albero. Di lì a poco ecco un lamentìo: - Ahi! Ahi! Ahi! Lei, dalla
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attinger acqua. La carrucola stride, la secchia fa un tonfo, ed ecco la Reginotta che s'afferra alla corda, puntando i piedini sull'orlo della secchia
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strillare. - Zitti! Ecco del pane e del formaggio. - Ma Ranocchino dov'è? - É morto! Disse così per non esser seccato. E il giorno appresso, prima
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, ecco dietro a lui un urlo di creatura umana: - Ahi! M'ammazzano! Ahi! Il Re si fermò, irresoluto; quel grido strappava l'anima!... E stava per
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augurio, stizzito, fece una mossaccia, e non rispose nulla. E per quel giorno non ammazzò neppure uno sgricciolo. Un'altra mattina, ecco di nuovo
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stanza, e il Re disse ai ministri: - Ecco Sua Maestà la Regina! I ministri, stupefatti, si guardarono in viso senza osar di rispondere. - Maestà, è
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un'altra bella somma! Si mise in agguato lui stesso; cominciava a sospettare dei suoi Ministri. Una mattina, ecco una voce nell'aria, lontana, lontana
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della Reginotta e la manderemo lì. Questa volta l'Uomo selvaggio non avrà più da ridire. Ma il giorno appresso ecco quella ragazza che torna indietro
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-Nulla: il mondo è così! Al suono delle trombe, ecco il Re e i Ministri e la Corte, tutti vestiti in gran gala, preceduti dal carnefice, con una torcia
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il sole! - disse il Re, toccato sul vivo. - Ma prima vediamo codesto miracolo di bellezza! E andò la notte dopo, accompagnato dai Ministri. Ed ecco
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spariva fra le dita e disse: - Ecco il rimedio. Questa notte, appena la Regina sarà addormentata, Vostra Maestà glielo versi tutto intero in un orecchio
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fuso: - Perché m'hai tu chiamata? - Ecco la mia figliuola maggiore. La vecchia cavò di tasca tre anelli, uno d'oro, uno d'argento, uno di ferro e li mise
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boccone. Ed ecco, a mezzanotte, un rumore assordante per tutto il bosco. Era un Orco che tornava a casa coi suoi cento mastini, che gli latravano dietro
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farci un incanto per la figlia del Re, il peggiore incanto che ci sia. - Fra un mese l'avrete. Passato il mese, il Mago si presentò: - Ecco qui
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, ecco il cardellino che si posa sopra un ramo, e comincia a cantare. Il Re avrebbe voluto tirargli, ma faceva buio come in una gola. Intanto aveva una
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e disse: - Ecco due bei vestiti; provateveli subito, per vedere se vanno bene. Questo è il tuo, Testa-di-rospo. Ma la Gigliolina, contati i diamanti e
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d'Uomo, gli uscì fuori sangue di pollo. Si presentò allora la vecchina: - Maestà, ecco, è finita. Gli riappiccicò il capo collo sputo, e il Reuccio tornò
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stanzaccia senz'aria, senza luce, coll'umido che si aggrumava in ogni parte; non ci si viveva. Ma la notte, anche nel carcere criminale, ecco uno splendore