C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE
la zampina e porgeva il ditino alla vecchia. Gli altri avevano un bel dirgli: - Ranocchino, porgi il ditino -; non se ne dava per inteso. Una
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mordeva il seno? - Maestà, non abbiate paura. Avrà un dente soltanto, un dente d'oro. Infatti la Regina partorì un bel serpentello verde-nero, che
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! Il Re non sapeva che cosa fare, e radunò di bel nuovo il Consiglio di corona: - L'Uomo selvaggio sa che la Reginotta ha una voglia nel braccio
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in casa. - O fornaie, guardate che bel lume di luna, guardate! - C'è più bel lume in casa. Eh, la cosa non era liscia! Le vicine si misero a spiare e
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parla falla! Il Re pareva di sasso: - Bisognava ricominciare? - Bisognava ricominciare! E ricominciò. Si abbrustoliva al sole: - Sole, bel sole
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. La Reginotta rammentossi della cipolletta e la cavò di tasca. - Comanda! Comanda! - Un bel piatto di bacelli! Ed ecco un bel piatto di bacelli. Il
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fargli un figliuolo, neppure di terra cotta! La Regina, indispettita, gli fece colle sue mani un bel puttino di terra cotta. - Ecco, se era buona! Tutti
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la firma. - Sporco galletto! Per questa volta passi. Un'altra volta te la farò vedere io! Il Re scrisse di bel nuovo la lettera, e la lasciò sul
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in un canto, e non ebbe animo di più fiatare. Passato un anno, un bel giorno si sentì domandare: - Vuoi vedermi? E non era quella vociona. Rispose
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Pesciolino depose la Reginotta sulla sponda e diè un salto fuor dell'acqua. Era diventato un bel giovane, con tre piccoli nŠi sulla faccia. Lei disse
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! - Ahi! Ahi! Ahi! Ora la cosa andava bene, e il Re ordinò di bel nuovo i preparativi per le nozze. E quando fu quel giorno, andò a rilevare la sposa colla
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! Il Re spedì di bel nuovo i suoi corrieri. Passa un anno, e questi ritorNano da capo colle mani vuote. Allora, sdegnato, ordinò che al forestiere si
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canta più? É un bel pezzo che non lo sento. - Maestà, è un po' malato. E il Re s'acchetò. Intanto la povera Reginotta viveva in ambascia: - Cardellino
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contadino, che, invece di cento, ne aveva portati un mezzo migliaio. - É giusto - rispose il Re. E gli fece un bel regalo. Saputasi la cosa, tutti quelli
Accademia della crusca
