C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE
bocca e vide che avea davvero un dente soltanto, un dente d'oro. Però, siccome non voleva che quella loro disgrazia si risapesse, fece dire che la
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C'era una volta un Re che avea una bimba. La Regina era morta di parto, e il Re avea preso una balia che gli allattasse la piccina. Un giorno la
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volea comprar delle gioie e lo mandò a chiamare. Quello andò, e in uno scatolino a parte ci avea l'anello. Dopo che la Regina ebbe comprato parecchie
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quel cassetto e che vede? Il soldo bucato. Richiuse il cassetto con stizza. - Fossero almeno dieci lire ...! Mi comprerei uno straccio di veste! Non avea
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? - Questo: non ve lo dicevo? La Regina, indispettita, uscì fuori brontolando contro il Reuccio, che le avea dato ad intendere tante sciocchezze; e appena
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, all'alba, la gallina si metteva a schiamazzare; avea fatto l'uovo. La vecchia lo vendeva un soldo, e si comprava un soldo di pane. La crosta la
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. Con gran rabbia di suo padre, avea preso quello di ferro. La vecchia non le disse nulla, e sparì. Per la strada il sarto continuò a brontolare
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, indossava la carniera, e col fucile sulla spalla, e coi cani, via pei forteti e pei boschi. Chi avea da parlare col Re, doveva andare a trovarlo in mezzo ai
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l'ambasciatore. Ma questi gli provò che avea spesa nel viaggio mezza giornata di meno degli altri. Allora il Reuccio lo mandò a domandare la
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avea finito di dirlo, che gli cadde come una benda dagli occhi e si vide lì, colla granata in mano, mentre tutto il popolo rideva, perché Sua Maestà
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Si racconta che c'era una volta un Re, il quale avea dietro il palazzo reale un magnifico giardino. Non vi mancava albero di sorta; ma il più raro e
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attraverso a queste. Il Re non avea potuto chiuder occhio pensando all'accaduto: e la mattina, di buon'ora, fece chiamare i ministri. - Maestà, oh! Che
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, Ranocchino? - gli domandò il babbo, che gli avea messo quel nomignolo perché era piccino quanto un ranocchio. - Io son contento - rispose. E la mattina
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meraviglia, che avea le carni dure come il legno. Una di esse volò dal Re: - Maestà, la Regina ha le carni dure come il legno! - Possibile? Il Re e i
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- prima dovete riprendervi quel che mi deste l'altra volta. - Che cosa ti diedi? - Un bel calcio nella schiena. Il Re esitava: avea vergogna di ricevere un
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seminati, le vigne, gli alberi di quella fattoria eran distrutti. La Reginotta partì e arrivò in una città, dove c'era un Re che avea l'unico suo
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coltellino, un gomitolo di refe e un pugno di grano, e venite con me. La Regina prese tutto quello che la vecchiarella avea ordinato, e partì insieme