C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE
ferro. E all'anno appunto, tornò a presentarsi il pecoraio: - Volete darmi quella figliuola? - Prendila - rispose il sarto. - Non si merita altro! Si
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in un canto, e non ebbe animo di più fiatare. Passato un anno, un bel giorno si sentì domandare: - Vuoi vedermi? E non era quella vociona. Rispose
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gli dicevano: - Maestà, il popolo desidera una Regina. E lui rispondeva: - Prenderò moglie l'anno venturo. Passava l'anno, e i ministri da capo
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passato un anno, e non si era saputo più nuova di lui. Il Re tornò dal ciaba, e disse alla ragazza: - Quell'Uomo dev'essere morto: è già passato un
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incantato: deve bruciare addosso a chi se lo mette. - Fra un anno li avrete. In questo mentre la Regina fingeva di voler bene egualmente alle due
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riporta la Reginotta, gli vien concessa qualunque grazia. Ma passò un anno, e al palazzo reale non si presentò nessuno. Il Re era inconsolabile
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! Il Re spedì di bel nuovo i suoi corrieri. Passa un anno, e questi ritorNano da capo colle mani vuote. Allora, sdegnato, ordinò che al forestiere si
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domandarla in sposa. Il Re e la Regina, che non sapeano staccarsi dalla figliuola, risposero: - É ancora bambina. Un anno dopo, mandò il Re di Spagna
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, nettati la bocca. - Non se ne parli più. E andò via. Da che il cardellino era in gabbia, le arance d'oro restavano attaccate all'albero da un anno
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macchie folte. Non si seppe più nuova di lei né dell'Uomo selvaggio. Passato un anno, un mese e un giorno, arriva a Corte un forestiero, che chiede di
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forza ubbidirgli! Da lì a qualche anno, non si trovava un topo in tutto il regno, neppure a pagarlo un milione. Il Re già cominciava a rassicurarsi; e
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anno all'altro, zappando, seminando, sarchiando, insomma facendo tutti i lavori campestri. Nelle ore di riposo cavava di tasca un zufolo e, tì, tìriti