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ordini, mandava le più belle rose di primavera. Questi fiori, che un morto offriva alla sua infermiera, Arabella fece spargere sulla cassa e sul carro
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volte credeva di recitare sul teatro, faceva la tragedia e la commedia, sempre in mezzo a una fornace di febbre, sempre con quel ventre alto come una
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seduta che stesa sul letto, avvolta in parte in uno scialle di lana, colla bella testa sprofondata nel candore del cuscino e delle guarnizioni, la
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l'accolsero colla gioia con cui avrebbero ricevuta la regina Margherita. Sidonia l'abbracciò un gran pezzo e se la scaldò sul seno, mentre lo zio
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collocare sul letto la povera cristiana, che le aveva legate non senza fatica le mani colla corona del rosario, non poteva ora togliersi dagli occhi il
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Olimpia sul primo momento, sorpresa e sbalordita dalla violenza del colpo, si rifugiò, senza capire, sotto il portico Quando rinvenne dal suo
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tutti siamo interessati a mettere acqua sul fuoco, acqua, acqua, Tognino, e non olio." "Benissimo" disse Lorenzo arrossendo come un ragazzo scapestrato
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braccia, e poi sentì un volto caldo e lagrimoso sul suo, che la baciava teneramente sulle gote e sui capelli. "Povera la mia siora ! credevo che facessero
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una fiamma accesa in fondo a una landa oscura, aiutò a guidarla in mezzo alle varie strade della città e a condurla verso Porta Romana. Giunta sul
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. Solamente un quadretto di luce, sfuggendo da una finestra, andava a sbattere sul fondo verdone di un castagno amaro, che riempiva de' suoi rami l'angolo
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casa di San Donato, una fattoria sul genere di quelle che troviamo descritte nei romanzi della Bremer. Se avrò altri figliuoli, spero di ritrovare anche
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davanti alla porta. Il signor Tognino aprì, andò sul balcone a vedere se mai fosse lei di ritorno. Ai goccioloni era successo l'acquazzone solito con
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affarista colse quest'occasione per andare col Botola sul lago a veder la villa, sempre colla speranza che al primo raggio di bel tempo potesse persuadere
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moglie poteva essere l'angelo custode, e poiché papà Tognino sentiva di esercitare un forte dominio sul carattere fiacco del figliuolo, pigliò l'idea
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d'una casa nuova sul piazzale di porta Genova. Era una buona ragazzona, figlia d'un negoziante di carta, di temperamento allegro, di cuore
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, tuffando rapidamente la penna nel calamaio e scrivendo una fila di numeri sul rovescio d'una polizza, "io vi conosco e non vi conosco e per me
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, che dava sul giardino di casa Merliani, e lei si ridusse a dormire nella stanza vicina, insieme alla Colomba. In mezzo non c'era che una cucina, che
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lui erano passati sul corpo della sua nuora. Il colpo era dato, perdita irreparabile. E qual perdita! A farlo apposta non avrebbero potuto ferirlo in
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libro stracciato sul tavolo, che aveva tutto l'aspetto di un vocabolario. "Per conto mio so che andavo tutte le sere a fare una partita a tarocco e
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col padrone. Il pignoratario lo chiamò e cominciò a fargli un gran discorso a proposito del Mornigani e d'una villa sul lago di Como... ma Ferruccio
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dubiti che questo Signore che ti sta sul capo sia meno forte dei prepotenti che ti minacciano? e quando pur sapessi che c'è qualche pericolo a dir la
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gallinette. La gran pace dei caldi meriggi di settembre cadeva sul casolare isolato nel verde e penetrava nella rustica stanza dell'inferma non addobbata
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uscio, sul medesimo pianerottolo, per essere pronto a ogni bisogno come un buon cane di guardia. Arabella gli ricuperava un figliuolo ch'egli credeva
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casa il puzzo del tabacco e del cognac. Più volte, combattuta tra il sì e il no, essa fu sul punto d'approfittare di queste buone disposizioni di suo
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, come ogni bel giuoco tirato in lungo. E siccome sentiva parlare del Corpus Domini come di un giorno stabilito per mettere una gran pietra sul
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sul far della sera intorno alla bruna guglia dell'abbazia, o colle mani inerti sopra un lavoruccio, o colle mani morte in grembo, come una persona che
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quel pezzo d'onestà vi denuncia" entrò a dire la Colomba, incrociando le braccia sul petto. "Sentiamo dunque..." "Non ci sono le guardie? lì, lì sulla
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accostò al letto, provò a prendere e a stringere la mano dell'infermo: si chinò sul cuscino, e ammorbidendo la voce a un tono di tenerezza, a un
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signor Tognino gettò sul canapè il cappello - quel medesimo cappello molle a larghe tese, che il Berretta gli aveva visto in testa la notte famosa - e
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aver infilato l'uno dopo l'altro i due fagotti nello stretto passaggio dell'invetriata. Il Berretta buttò le cesoie sul tavolo con grande fracasso
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prometteva che per la fine di febbraio la malata avrebbe potuto senza pericolo intraprendere un viaggio. Como non è in capo al mondo, e una volta sul
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basta la coda tagliamo anche gli orecchi..." Il sor Tognino colse un buon momento e chiuse l'uscio sul muso alla pettegola. Il corteo, infilato l'androne
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abbasso. Ferruccio andò a sedersi sulla seggioletta della zia Nunziadina, davanti al telaio sul quale era steso un gran pizzo. E rimase in contemplazione
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l'aria calda e profumata del fieno agostano ch'essiccava sul prato. Arabella, sfuggendo alla sua malinconia, si rifugiava spesso alla Colorina