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ricchezza la rendeva annoiata, stanca, disgustata, e solamente per non parer cattiva rassegnavasi a leggere e a passare dei mucchi di carte, e a stendere
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Arabella ringraziò la Colomba e mentre questa avviavasi in cerca del signor Tognino per parlargli del vecchio Berretta, e commuoverlo sullo stato del
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Quando uscì dalla stanza provò il senso di chi cammina al buio per anditi sconosciuti. Egli doveva fare qualche cosa per mettere Arabella al sicuro
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signora, descrisse la disperazione del povero suo padre, quando vide le guardie sull'uscio venute per arrestarlo, e fece sentire tutto lo strazio di un
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di poter tenere l'anima raccolta. A ogni passo su per la scala, a ogni gemito e scricchiolìo dell'uscio, il portinaio alzava la testa, aguzzava l'udito
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nella casa di via Torino, sopra gli ammezzati, con l'ingresso dalla porta e dalla scala principale e tenne per sé due o tre stanze vicine, uscio a
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sorvegliarla senza essere veduto. Partita la mamma, era lui l'infermiere e il padrone di casa. Per essere più pronto aveva portato da scrivere nella stanza
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forze, non cercava altro, per il momento, se non che la lasciassero tranquilla. Tutti parlavano intorno a lei di perdono, di pace, di conciliazione
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e sporca. Salirono a un portico superiore, dov'erano molti usci con delle scritte sopra, che Arabella non ebbe gli occhi per decifrare. Sentiva e
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Arabella promise alla Colomba che si sarebbe lasciata vedere più tardi e andò a fare una visita allo zio Borrola per chiedergli un consiglio. Gli zii
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di chi arriva per la prima volta in una città straniera, o meglio ancora di un prigioniero che ignoti nemici trascinano a una misteriosa destinazione
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, che per chi soffre è il miglior elemento della vita, senza ch'ella se ne avvedesse, era volato durante quella giornata piovigginosa nelle varie corse
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sull'ultimo scalino ad allacciare i bottoni dei lunghissimi guanti di Svezia. Battendo i piedi per la stizza, cantarellò a mezza voce: "Che stupidi
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Arabella per cinque o sei giorni stette a un filo di voltar via anche lei, abbruciata da una febbre di quaranta gradi; e rimase al di qua per miracolo
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coll'umiltà e colla rassegnazione. La lettera di don Felice (persona degna d'ogni fede) era stata per lei come la chiave di molte cose misteriose
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capimastri e i fornitori che lavoravano per conto suo nelle fabbriche di Milano nuovo, ai quali anticipava capitali, garantendo il credito con buone
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. Capitato per caso Ferruccio, il portinaio lo lasciò di guardia alla porta, si spazzolò le spalle, infilò una giacca, applicò tre o quattro buffetti
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Nello studio dell'avvocato Baruffa, in piazza di Sant'Ambrogio, la seconda festa di Pasqua si dettero convegno i diseredati per concordare un'azione
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di trovarla lui la donna fatta apposta per il suo balordo. Lorenzo, un giovane colosso, sano e rubicondo, dal volto roseo e liscio come quello d'un
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antipatico, il partito era bello, magnifico, il dir di no sarebbe stato per parte sua una crudele ostinazione; ma quando l'anima è abituata a trovare
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Cesarino, che si è ammazzato per debiti otto o dieci anni fa? Devi ricordartene, perché fu uno di quei casi che fanno impressione. La sua mamma sposò in
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marmorea indifferenza. Mentre stava collocando in una scatola alcuni pizzi, che avrebbero dovuto servire per un battesimo, si sentì chiudere tra due
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semibuia, in un sommesso complotto. C'erano i Borrola, c'era il notaio Baltresca, c'erano delle signore, molta gente nell'ombra, su per le scale, in
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onore alla povera signora Carolina. Il signor Tognino, per mettere un argine ai pitocchi veri e falsi, che accorrono ai grossi morti come i mosconi
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una buona giustificazione, tennero il signor Tognino occupatissimo per cinque o sei giorni. Intanto la questura per conto suo arrestava il Berretta
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suocero, ma la portinaia disse ch'era già uscito la mattina; e non fu possibile trovarlo per tutto il giorno. Andarono insieme dal prevosto, che ascoltò il
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l'aveva posta suo marito. E questi, d'altra parte, era troppo buono e troppo innamorato, per non aggravare con un sistema di continue debolezze la
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antico tabarro fin oltre gli orecchi, voltasse le spalle all'uscio, e cacciasse la testa tutta quanta nel vano del caminetto. Per non irrigidire nella
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dei ricordi giovanili per dimostrare a Tognino che il mondo è sempre stato mondo e lo sarà sempre finché ci saranno uomini e belle donnette. Quando fu
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fuori dei piedi..." e gli scaraventò addosso una boccetta d'acqua odorosa. Buon per lui che il colpo andò perduto. Olimpia si strappò i braccialetti
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più bene, egli solo aveva sentito per lei una pietà pura e disinteressata. Quel povero Ferruccio non si era mosso dalla sua timida e scontrosa
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per desiderio della signora Arabella incaricato lo stesso avvocato Baruffa. Prove positive che il defunto avesse carpito un testamento nessuno le
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apparizione. E muovendosi per la stanza, soggiunse: "Aspettate che accendo la lucerna". Il Berretta con una mano tremante di paralitico fe' segno a
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denari in ogni maniera? che a Milano possiede certe case dove, per esempio, non vorrei che Ferruccio andasse a dire il rosario? e che storia è questa
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preparando le forchette, i piatti e i cucchiai d'ottone per la cena. Arabella entrò con papà Paolino, e sedette presso al fratellino per farlo tacere. Il