Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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ARABELLA

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De Marchi, Emilio 35 occorrenze

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luce livida del petrolio fece parere ancor più livido il disgraziato, che da sei o sette giorni non s'era toccata la barba. Ferruccio gli sedette vicino

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delle cose di questo mondo siam tratte a sbagliare o dalla paura o dall'orgoglio. Al Corpus Domini ritornerò con mio marito, in una casa nuova, con

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". Al funerale accorsero quasi tutti i parenti e le persone che avevano avuto col defunto qualche rapporto di buona o cattiva amicizia. Don Felice e

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di chi arriva per la prima volta in una città straniera, o meglio ancora di un prigioniero che ignoti nemici trascinano a una misteriosa destinazione

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scale, si attaccò furiosamente al cordone del campanello, riempì la casa del frastuono, entrò nella stanza dove ardevano ancora i doppieri, si tolse, o

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nei due o tre minuti che la carrozza tardò a venire nell'esame spassionato di una donna così diversa da lei, contro la quale non sentiva quasi di

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verso le Cascine, s'era incontrato per caso, o per destino, o per disgrazia - chi sa come si muove il mondo? - nella figliuola adottiva del signor Paolino

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Arabella per cinque o sei giorni stette a un filo di voltar via anche lei, abbruciata da una febbre di quaranta gradi; e rimase al di qua per miracolo

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cogliere la prima occasione o il primo pretesto per rompere la sua catena. "Dove deve essere andata con questo tempo?" domandò di nuovo il signor Tognino

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parenti che lo circondarono. "È necessario ch'egli metta in ordine i suoi interessi" tornò a insistere il cavalier Borrola. "Sicuro, tutti più o meno

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cuore le dicesse qualche cosa per quel povero martoro di sarto, ma perché così avevan voluto, o perché bisognava maritarla quella figliuola. Nel dare

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d'ogni grassa causa. L'ostinarsi a pretendere di più sarebbe stato per i parenti un compromettere una buona condizione, o fare quel tal buco

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paura, che è la più gran cosa fatta di niente, il portinaio, che non aveva ereditata da natura un'anima di drago, due o tre volte si sforzò di ragionare

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. "O almeno so che i tuoi riveriti parenti fanno un gran conto sulla sua testimonianza." "Testimonianza di che?" "Conto quel che mi hanno contato. Il

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. Capitato per caso Ferruccio, il portinaio lo lasciò di guardia alla porta, si spazzolò le spalle, infilò una giacca, applicò tre o quattro buffetti

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Cesarino, che si è ammazzato per debiti otto o dieci anni fa? Devi ricordartene, perché fu uno di quei casi che fanno impressione. La sua mamma sposò in

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spalle, chi con un cesto o con due secchi d'acqua che lasciavano sull'ammattonato un pattume di fango. La vasta cucina inondata da quella gran fiamma

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questa figura a quel povero uomo. Pensi, un vecchio di sessant'anni! un vecchio di sessant'anni che viene condotto via come un malfattore. O Dio, Dio

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portato a nulla, perché la guerra dei parenti e gli intrighi di una causa imprevista tenevano le cose sospese. Arabella, a sentir la mamma, avrebbe potuto o

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più rialzato: "Niente a nessuno, sor ladrone illustrissimo…" "Piano colle parole, o chiamo le guardie…" disse il signor Tognino, alzandosi di scatto e

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, Dio benedetto! c'è la legge." Arabella, che stava ad ascoltare colla faccia impassibile, mosse due o tre volte le palpebre per asciugare un leggero

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una buona giustificazione, tennero il signor Tognino occupatissimo per cinque o sei giorni. Intanto la questura per conto suo arrestava il Berretta

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povera gente, quantunque così malata, o forse perché così malata, per quel sentimento di simpatia che stringe i forti ai deboli bisognosi, sentimento che

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detto, al modo con cui Arabella stava a guardarlo, coll'occhio fisso e metallico, che le fosse antipatico o che provasse del dispetto a stare con lui

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restare con noi, finché ne avremo bisogno, o almeno finché non abbia trovato da collocarsi meglio..." "Non so, vedremo..." balbettò il giovane facendosi

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nella casa di via Torino, sopra gli ammezzati, con l'ingresso dalla porta e dalla scala principale e tenne per sé due o tre stanze vicine, uscio a

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Pastore si fecero rappresentare da don Felice Vittuone. La famiglia Borrola e tre o quattro Maccagno ricchi si dichiararono pronti a sostenere l'avvocato

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lentamente caricando sulle spalle. Non incontrò nessuno, o non vide nessuno. Spinto l'uscio, entrò in casa, che ritrovò piena di sole e di allegria. Era

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o sei anni di risvegliarla di sbalzo in mezzo alla notte al minimo scricchiolìo, al minimo soffio di vento, che paresse tra le fessure gemito o

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avesse ragione, o anche per un desiderio di finirla con una vita noiosa, messo tra i debiti e la moglie, si lasciò trascinare a conoscere questa

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anche questo arretrato (un'inezia di dieci o dodici mila lire), una cosa subito fatta, quando Arabella suggerisse una parolina all'avvocato. Essa

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. Indecisa, se tornare indietro o se rifugiarsi nella baracca, parendole che il tempo fosse sicuro e che gli uomini la guardassero con sfacciata

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una vita tranquilla, nella bottega d'un mercante o d'un libraio, era più stoffa da maestro che pasta d'uomo d'affari, molto meno affari confusi in cui

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pantofole e in veste da camera: avrebbe voluto uscir subito a chiedere una soddisfazione d'onore a suo cognato o a Lorenzo; ma il nuovo Rosetter inglese ha

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parlar di affari, per bacco! Le carte erano nelle mani del notaio Baltresca... "Baltresca o Baltrosca..." ribatté la donna, che dalle voci era indotta a

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