ARABELLA
luce livida del petrolio fece parere ancor più livido il disgraziato, che da sei o sette giorni non s'era toccata la barba. Ferruccio gli sedette vicino
ARABELLA
delle cose di questo mondo siam tratte a sbagliare o dalla paura o dall'orgoglio. Al Corpus Domini ritornerò con mio marito, in una casa nuova, con
ARABELLA
". Al funerale accorsero quasi tutti i parenti e le persone che avevano avuto col defunto qualche rapporto di buona o cattiva amicizia. Don Felice e
ARABELLA
di chi arriva per la prima volta in una città straniera, o meglio ancora di un prigioniero che ignoti nemici trascinano a una misteriosa destinazione
ARABELLA
scale, si attaccò furiosamente al cordone del campanello, riempì la casa del frastuono, entrò nella stanza dove ardevano ancora i doppieri, si tolse, o
ARABELLA
nei due o tre minuti che la carrozza tardò a venire nell'esame spassionato di una donna così diversa da lei, contro la quale non sentiva quasi di
ARABELLA
verso le Cascine, s'era incontrato per caso, o per destino, o per disgrazia - chi sa come si muove il mondo? - nella figliuola adottiva del signor Paolino
ARABELLA
Arabella per cinque o sei giorni stette a un filo di voltar via anche lei, abbruciata da una febbre di quaranta gradi; e rimase al di qua per miracolo
ARABELLA
cogliere la prima occasione o il primo pretesto per rompere la sua catena. "Dove deve essere andata con questo tempo?" domandò di nuovo il signor Tognino
ARABELLA
parenti che lo circondarono. "È necessario ch'egli metta in ordine i suoi interessi" tornò a insistere il cavalier Borrola. "Sicuro, tutti più o meno
ARABELLA
cuore le dicesse qualche cosa per quel povero martoro di sarto, ma perché così avevan voluto, o perché bisognava maritarla quella figliuola. Nel dare
ARABELLA
d'ogni grassa causa. L'ostinarsi a pretendere di più sarebbe stato per i parenti un compromettere una buona condizione, o fare quel tal buco
ARABELLA
paura, che è la più gran cosa fatta di niente, il portinaio, che non aveva ereditata da natura un'anima di drago, due o tre volte si sforzò di ragionare
ARABELLA
. "O almeno so che i tuoi riveriti parenti fanno un gran conto sulla sua testimonianza." "Testimonianza di che?" "Conto quel che mi hanno contato. Il
ARABELLA
. Capitato per caso Ferruccio, il portinaio lo lasciò di guardia alla porta, si spazzolò le spalle, infilò una giacca, applicò tre o quattro buffetti
ARABELLA
Cesarino, che si è ammazzato per debiti otto o dieci anni fa? Devi ricordartene, perché fu uno di quei casi che fanno impressione. La sua mamma sposò in
ARABELLA
spalle, chi con un cesto o con due secchi d'acqua che lasciavano sull'ammattonato un pattume di fango. La vasta cucina inondata da quella gran fiamma
ARABELLA
questa figura a quel povero uomo. Pensi, un vecchio di sessant'anni! un vecchio di sessant'anni che viene condotto via come un malfattore. O Dio, Dio
ARABELLA
portato a nulla, perché la guerra dei parenti e gli intrighi di una causa imprevista tenevano le cose sospese. Arabella, a sentir la mamma, avrebbe potuto o
ARABELLA
più rialzato: "Niente a nessuno, sor ladrone illustrissimo…" "Piano colle parole, o chiamo le guardie…" disse il signor Tognino, alzandosi di scatto e
ARABELLA
, Dio benedetto! c'è la legge." Arabella, che stava ad ascoltare colla faccia impassibile, mosse due o tre volte le palpebre per asciugare un leggero
ARABELLA
una buona giustificazione, tennero il signor Tognino occupatissimo per cinque o sei giorni. Intanto la questura per conto suo arrestava il Berretta
ARABELLA
povera gente, quantunque così malata, o forse perché così malata, per quel sentimento di simpatia che stringe i forti ai deboli bisognosi, sentimento che
ARABELLA
detto, al modo con cui Arabella stava a guardarlo, coll'occhio fisso e metallico, che le fosse antipatico o che provasse del dispetto a stare con lui
ARABELLA
restare con noi, finché ne avremo bisogno, o almeno finché non abbia trovato da collocarsi meglio..." "Non so, vedremo..." balbettò il giovane facendosi
ARABELLA
nella casa di via Torino, sopra gli ammezzati, con l'ingresso dalla porta e dalla scala principale e tenne per sé due o tre stanze vicine, uscio a
ARABELLA
Pastore si fecero rappresentare da don Felice Vittuone. La famiglia Borrola e tre o quattro Maccagno ricchi si dichiararono pronti a sostenere l'avvocato
ARABELLA
lentamente caricando sulle spalle. Non incontrò nessuno, o non vide nessuno. Spinto l'uscio, entrò in casa, che ritrovò piena di sole e di allegria. Era
ARABELLA
o sei anni di risvegliarla di sbalzo in mezzo alla notte al minimo scricchiolìo, al minimo soffio di vento, che paresse tra le fessure gemito o
ARABELLA
avesse ragione, o anche per un desiderio di finirla con una vita noiosa, messo tra i debiti e la moglie, si lasciò trascinare a conoscere questa
ARABELLA
anche questo arretrato (un'inezia di dieci o dodici mila lire), una cosa subito fatta, quando Arabella suggerisse una parolina all'avvocato. Essa
ARABELLA
. Indecisa, se tornare indietro o se rifugiarsi nella baracca, parendole che il tempo fosse sicuro e che gli uomini la guardassero con sfacciata
ARABELLA
una vita tranquilla, nella bottega d'un mercante o d'un libraio, era più stoffa da maestro che pasta d'uomo d'affari, molto meno affari confusi in cui
ARABELLA
pantofole e in veste da camera: avrebbe voluto uscir subito a chiedere una soddisfazione d'onore a suo cognato o a Lorenzo; ma il nuovo Rosetter inglese ha
ARABELLA
parlar di affari, per bacco! Le carte erano nelle mani del notaio Baltresca... "Baltresca o Baltrosca..." ribatté la donna, che dalle voci era indotta a