ARABELLA
... Per quanti mali avessero a succedere, nessun male poteva essere più triste del tornar nel dominio brutale e assoluto di un uomo che, non mai come ora
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alla cupola di un vecchio cappello di feltro, che non usava che nelle grandi occasioni, e in quattro passi fu alla chiesa. Il prevosto lo faceva
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forze, non cercava altro, per il momento, se non che la lasciassero tranquilla. Tutti parlavano intorno a lei di perdono, di pace, di conciliazione
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suocero ha precipitato gli avvenimenti e rende utili e necessarie delle risoluzioni che prima mi parevano assurde. Non vi può essere che del bene in
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; era pronto anche a perdonare a' suoi nemici, se il perdonare poteva condurre più presto a una pacificazione: la primavera non era lontana e il dottore
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ricchezza la rendeva annoiata, stanca, disgustata, e solamente per non parer cattiva rassegnavasi a leggere e a passare dei mucchi di carte, e a stendere
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procinto d'ereditare il grosso fondo di San Donato, egli aveva trovato non inutile, nella sua perfetta ignoranza di cose agricole, d'appoggiarsi al signor
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ridestassero nelle sue viscere il terrore dell'altra volta. Anche dopo molti giorni, anche a dispetto della ragione, i suoi nervi non ragionavano più su questa
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lentamente caricando sulle spalle. Non incontrò nessuno, o non vide nessuno. Spinto l'uscio, entrò in casa, che ritrovò piena di sole e di allegria. Era
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Sidonia non aveva ancor ricevuto l'ultimo residuo della sua dote, causa di vecchi rancori tra lei e suo fratello Tognino, il quale era morto senza aver
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nemico e che forse era interessato anche per la parte sua a vincere, andava suggerendo al cliente di non lasciarsi cogliere alla sprovvista, ma di
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aumentato il mese. È una bella cosa, ma non vorrei che con questi denari il povero figliuolo avesse a comperarsi dei fastidi e molto meno degli
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Arabella da quindici giorni aveva lasciato il letto, ma la cattiva stagione non permetteva ancora di parlar di campagna. Molti fatti nuovi e
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Ferruccio di chiudere l'uscio e le finestre. Mentre il ragazzo obbediva, alla zia Colomba non riusciva d'accendere lo zolfanello sulla pietra del camino. La
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Si scosse al rumore di un passo. Essa con voce rinfrancata e autorevole gli disse: "Andiamo, non abbiamo molto tempo". E lo precedette, camminando
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arrossì un poco e prima ch'egli avesse tempo di rispondere, la zia Colomba riprese: "Dimmi un po': non è essa la figliuola di quel povero sor
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collocare sul letto la povera cristiana, che le aveva legate non senza fatica le mani colla corona del rosario, non poteva ora togliersi dagli occhi il
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attraverso alla città; talché, quando scese le scale, eran quasi le quattro. Passò di nuovo in mezzo alla gente col passo rotto di chi non sa dove va
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Il Botola non tardò a trovare il vecchio amico e lo condusse a casa sua. Strada facendo, cercò di persuaderlo a trattare con indulgenza un figliuolo
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vicina e vi rimaneva tutte le ore che poteva rubare agli affari. Su Lorenzo non c'era da fare un gran conto; si vedevan di rado; si sarebbe detto che
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occhi: "una cosa orribile, se lei non ci aiuta, buona signora." "Che cosa?" chiese Arabella, conducendo il giovine verso il canapè e invitandolo con un
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nei due o tre minuti che la carrozza tardò a venire nell'esame spassionato di una donna così diversa da lei, contro la quale non sentiva quasi di
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era in punto di morte e desiderava parlargli. "Parlare a me? in punto di morte? il sor Tognino?" Non volle credere, finché non gli fu mostrato un
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intenzioni del mondo; ma non andò molto che si accorse di aver fatto uno sproposito. Ai figliuoli si aggiunsero altri figliuoli, mentre i tempi si facevano
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Arabella non aveva ancora detto di sì. Essa aspettava che parlasse in lei qualche altra ragione, dopo quella degli altri. Lorenzo non era un giovane
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, strozzata dall'emozione, non poté metter fuori una parola. Stretti i denti, da cui non usciva che un fischio sordo, montò a corsa le quattro lunghe
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Arabella era entrata nella sua nuova casa accolta come una regina. Il sor Tognino non badò a spendere perché gli sposi avessero un bell'appartamento
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colla maggioranza, cantare col clero e bevere coi sonatori. Al convegno eran stati invitati ricchi e poveri; e Aquilino non voleva comparire né
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non aveva il capo a queste cose. Lo piantò, traversò di nuovo la piazza della Scala, e per la via di Santa Margherita venne verso la via Torino. Era il
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La stanza dove il signor Tognino introdusse i tre delegati non era che un altro ammezzato un po' meno buio dell'anticamera, colla finestra verso la
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Il colpo fu così improvviso, così impreveduto, che il signor Tognino non ebbe il tempo di impedire una dolorosa sventura. I suoi nemici nell'assalir
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dove si può dire che la luce non guasta il buio, lasciava la stanza in una mezza oscurità, dentro la quale le tre figure parevano sprofondare. Nessun
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di più. Si diceva che a Lorenzo il vecchio padre sdegnato non avesse lasciata che la parte legittima della sostanza Maccagno; e che il resto, comprese
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da quelle parti, perché la notizia della sua morte non avesse a tirar gente dalle più lontane case del Borgo. Verso le dieci in Carrobbio si stentava a
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diavoletto, che aveva battuta la campagna tutto il giorno in caccia di uccelli e di rane, non aveva un filo pulito. Le scarpe scalcagnate, sporche di