Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: male

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ARABELLA

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De Marchi, Emilio 32 occorrenze

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: "Capite?" "Aspetta, lascia finire a don Felice. Parlerai dopo, il mio galantuomo." E don Giosuè fece sentire un'ironia che sonò male all'orecchio del

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, morto giovine anche lui. Ma...! nido fatto gazza morta..." "E questo nostro figliuolo?" chiese la Colomba. "Le testimonianze non fanno male, e non fanno

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perduta; o bisognava credere che il demonio approfittasse del male per far ballare innanzi alla moribonda solamente le immagini carnevalesche dei veglioni

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: non era che l'orario delle corse rimasto lì dalla sera prima. "Se vuol passare..." "Non si sente mica male..." "No, ha riposato. Non me la facciano più

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porta qualche buona notizia?" "Lasciatemi sedere." "Cara vita mia, è tutta un'acqua. Da dove viene? Aspetti che ora faccio un po' di fuoco. Si sente male

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patito insieme..." "Oh sì, e devo a lei se non ho commesso del male..." continuò Ferruccio con sincero entusiasmo. "Il male non fa mai bene, come ha

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... Per quanti mali avessero a succedere, nessun male poteva essere più triste del tornar nel dominio brutale e assoluto di un uomo che, non mai come ora

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dolore d'un dente strappato male, che lascia in bocca l'impressione di un'immensa caverna. Attraversando con rapide vertigini le scene della sera prima

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alla vergogna d'un processo, e l'idea di un'anima in pena, che espiava il suo male forse senza speranza di perdono, aveva ancora la forza dopo cinque

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signora, apposta per impedire molto male..." "Quando è accaduto tutto ciò?..." interruppe Arabella, commossa dalle parole e dalle ingenue dichiarazioni del

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con questo di far male, compiacevasi del suo segreto, se lo portava nel cuore misteriosamente custodito, godeva insomma castamente di un bene, che non

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capire, a compatire, a contentarsi del meno male, in attesa del bene e dell'ottimo. Lorenzo aveva veramente bisogno di grande compatimento. Cresciuto a

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lo sai. Più volte mi ha ripetuta la minaccia di diseredarmi e di trattarmi male, non come un figliuolo, ma come si tratta un ingrato." "L'ha detto

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riparazione, e non per nulla essa aveva perdonato il male che le avevano fatto. In questi discorsi venne la sera. Prima che fosse buio del tutto Arabella si

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del male e che non gli mancava la buona volontà di cooperare a quel molto di bene che si poteva fare. Infine voleva rivederla, salutarla... Vestita di

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, quasi tutti con qualche segno del mestiere e della miseria indosso, chi male infagottato nei panni d'inverno, chi livido e fresco nei pochi vestiti

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suoi lari nella stanza che serviva di studio al signor agente di cambio, dove a nessuno faceva male l'odore della pipa; e per tutto il tempo che

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nata una scena, che Lorenzo l'avesse maltrattata, cacciata via, che le fosse venuto male - era così debole ancora! - che la gente si fosse impadronita

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nulla: noi saremo lo stesso buoni amici. Solamente io ho bisogno di saper bene le cose come stanno, anche se stanno male, perché non si va in cerca

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pigliare colle molle d'argento, come si fa collo zucchero. Essa, da quel che so, potrebbe farti del male." "A me?" esclamò il signor Tognino, sogghignando

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"Dio solo sa quel che è bene e quel che è male" scriveva Arabella qualche giorno dopo a Maria Arundelli "e tutte le volte che entriamo a giudicare

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suscitano ire, odii, male passioni, querele che amareggiano la stessa ricchezza, turbano le coscienze, e caricano la responsabilità nostra di gravissimi

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male a nessuno. Un'occhiata anche a noi, dalla parte di Dio! Si lavora come bestie, siamo carichi di figliuoli, e qualche cosa bisogna pur che si mangi

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cui piace morire in pace; e il male, parlando con poco rispetto, è come la rogna: chi l'ha l'attacca." Il Berretta lasciò cadere il lavoro sui ginocchi

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forse più la paura che il male; ma coi lupi non si scherza e il sor Tognino è un lupo. Se è vera la storia di questa carta, se è vero che il tuo

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male. Don Giosuè Pianelli, il confessore della povera cristiana, gli aveva fatto capire che il suo nome era scritto su un foglio di carta. Cento

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bene, il merito era di quella povera anima del purgatorio che, bella come un angelo, non si lamentava mai, non si lamentava mai. Il male, il letto, il

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madre, a suo marito, al suo benefattore? Son gridi che una esaltazione febbrile può strappare dal cuore: ma fin che resta in mezzo al male un filo di

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innanzi a sé che un gran bianco, un gran bianco... "Perché piange?" "Non so, un brutto sogno." "Non si sente mica più male?" "Non mi pare." "Devo

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dimentica più un male irreparabile. Nei pochi mesi che serviva in casa Maccagno aveva avuto campo d'osservare che gli omini ominisono malignazi , birboni

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camicie stai male, ma spero rilevarne una mezza dozzina al Monte al prezzo di quattro lire l'una, se quel della tromba manterrà la parola. Son belle

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lei ci ha fatto una visita". "Sta zitto, gambero" brontolò il vecchio prete, urtando il pettegolo nel gomito. "Che male infine? per salvare una

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