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poi io prevedo un garbuglio. Olimpia tirerebbe in giudizio Lorenzo, il padre contro il figlio..." "Ti ha... ti ha forse parlato lui di questa faccenda
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fosforescente, colle solide spalle ignude, colle braccia ignude fino ai guanti. Lorenzo, che l'aveva seguita ansante, entrò anche lui, ripetendo: "Senti
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dovere di dividere cogli sposi il pranzo e un pezzetto di luna di miele: e fu atto d'uomo savio e avveduto per non lasciare Lorenzo abbandonato nei
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interamente fidare. Si aggiunga che da un pezzo si parlava di dar moglie a Lorenzo. Il più caldo di questo proposito era lo zio Mauro, l'ex-impresario
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parte dell'eredità, se non avesse stesa la mano a Lorenzo, che da quindici giorni aspettava una parola di perdono. Suo suocero l'aveva beneficata per
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chierici colla croce, preso in mezzo Lorenzo Maccagno, lo trascinò, rimorchiandolo fin presso le ruote del carro, tenendolo imprigionato in un
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di più. Si diceva che a Lorenzo il vecchio padre sdegnato non avesse lasciata che la parte legittima della sostanza Maccagno; e che il resto, comprese
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Botola, preoccupato anche lui di piccoli affari mondani, non potendo far parlare il padre, andò in cerca del figlio. Lorenzo, dopo la brutta scena con
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vicina e vi rimaneva tutte le ore che poteva rubare agli affari. Su Lorenzo non c'era da fare un gran conto; si vedevan di rado; si sarebbe detto che
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Lorenzo in teatro in compagnia di Olimpia? "La vipera!" Non gli usciva altra parola dall'ugola soffocata da una emozione e da una rabbia, che gli mordeva il
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povero Lorenzo che faceva pietà, si rallegrò con lei che tutto fosse finito colla pace di tutti. Arabella aveva fatto un gran bene, ma poteva farne
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mortificazione per la cattiva condotta di Lorenzo; o forse in quel suo sentimento di stanchezza e di avvilimento entrava un poco di tutto ciò, misto a una
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famiglia? La malata cominciava a uscir dal letto. Suo suocero, sempre attento e premuroso, aveva pensato a farle regalare da Lorenzo una ricca vestaglia di
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discorso rasentava questo argomento, egli affrettavasi a confondere le parole, per paura di dir troppo. Un giorno il signor Lorenzo lo incaricò di
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vita, arrivò a tempo per un pelo a gettarla in disparte come un sacco di cenci. Molti discesero dai vagoni (c'era anche Lorenzo, che l'aveva cercata
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pantofole e in veste da camera: avrebbe voluto uscir subito a chiedere una soddisfazione d'onore a suo cognato o a Lorenzo; ma il nuovo Rosetter inglese ha
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Lorenzo sonarono due tocchi languidi, rotti dalla neve, che cadeva a fiocchi larghi. Il Berretta, buttato l'ultimo pezzo di legno nel caminetto
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alla moglie di Lorenzo Maccagno, che veniva rallentando il passo, coll'animo sospeso allo spettacolo della folla insolita che ingombrava la strada, le
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di compatimento. Nel suo sfinimento fisico e morale non aveva nemmeno la forza di contraddire. Avendo la malata bisogno di quiete, Lorenzo trasportò i
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Lorenzo a volerti bene, ma mette a tua disposizione una somma, perché tu possa disporne per le tue opere di carità. Egli voleva ad ogni costo
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Arabella non aveva ancora detto di sì. Essa aspettava che parlasse in lei qualche altra ragione, dopo quella degli altri. Lorenzo non era un giovane
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Lorenzo di passare qualche volta a caccia da queste parti? La cosa resti tra noi; ma fin d'adesso assicuro il signor Botta che se combiniamo l'affare io
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"Io ti regalerò questo paio di calze, Ferruccio, ma tu devi spiegarmi un mistero, cioè, come ha fatto il signor Lorenzo a sposare la signora Arabella
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passi, più per la paura di perdersi maggiormente, che non per la speranza di trovare la strada buona. Uscì coll'intenzione di cercare Lorenzo, ma
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alla porta. Arabella, suo malgrado, aprì l'uscio forse per andarsene, venne fuori, e si trovò in mezzo tra suo marito e la donna. Lorenzo trasalì. Fu