ARABELLA
tenerezza, a un desiderio di rivederla, di parlarle, di domandarle perdono, d'ascoltare la sua voce, di trattare con lei un sistema nuovo di vita per
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occhi: "una cosa orribile, se lei non ci aiuta, buona signora." "Che cosa?" chiese Arabella, conducendo il giovine verso il canapè e invitandolo con un
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abbiamo sofferto tanto per colpa di questo denaro non tardiamo a cavarne quel bene che si può. Lei pure avrà avuto delle spese in questi giorni. Ho
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, scritta da lei nel furore d'uno spasimo mortale, e da quei frammenti il giovane aveva imparato a conoscere a quali gridi si abbandoni un'anima che
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povero Lorenzo che faceva pietà, si rallegrò con lei che tutto fosse finito colla pace di tutti. Arabella aveva fatto un gran bene, ma poteva farne
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esitando. "Lei sì, ma non so se a quest'ora può ricevere. Provi." Il ragazzo cominciò a montare le scale a due gradini per volta. Arabella non era una
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non poteva non volere un po' di bene. Anche la compassione ha i suoi doveri. Eran cresciuti un pezzo insieme, lui povero, lei disgraziata. S'eran
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Arabella per cinque o sei giorni stette a un filo di voltar via anche lei, abbruciata da una febbre di quaranta gradi; e rimase al di qua per miracolo
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nei due o tre minuti che la carrozza tardò a venire nell'esame spassionato di una donna così diversa da lei, contro la quale non sentiva quasi di
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mondo, amarsi sopra uno scoglio, morire con lui..." Ah! non era lei che pensava queste cose. Era la febbre, era la gran sete che la faceva delirare. Le
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coll'umiltà e colla rassegnazione. La lettera di don Felice (persona degna d'ogni fede) era stata per lei come la chiave di molte cose misteriose
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cuoca, che sonnecchiava in cucina, venne fuori. Confermò anche lei che la signora, cinque minuti dopo che il signore era uscito, fattasi portare il
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forze, non cercava altro, per il momento, se non che la lasciassero tranquilla. Tutti parlavano intorno a lei di perdono, di pace, di conciliazione
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Arabella non aveva ancora detto di sì. Essa aspettava che parlasse in lei qualche altra ragione, dopo quella degli altri. Lorenzo non era un giovane
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meno attaccata a Ferruccio di quel che fosse la sorella. Anche lei, che viveva in un guscio, aveva seguito il figlio della povera Marietta per tutti
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risvegliarsi a Cremenno. Stentava a persuadersi che Dio volesse chieder tanto da lei, servirsi di lei per operare tanti prodigi, strapparla di punto in
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Maggiore, dove infine un'anima agile e pia ha meno strada per toccare il cielo. A lei il secondo matrimonio della mamma non era piaciuto fin dal
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volgari interessi, dove soffrisse meno con lei qualcheduno o qualche cosa che viveva di lei. Più che vederla e intenderla questa necessità, egli la sentiva
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, il prevosto, o l'avvocato." "Allora non perdiamo tempo" disse l'impresario: "lei vada a parlar coll'avvocato; io corro a chiamare il confessore
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". "Degli indizi volete dire, delle prove indirette..." "Lei ha studiata la legge e troverà la parola giusta" ribeccò con più fiera ironia, indicando un
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rivolgermi a Lei, illustrissima signora, per una questione in cui son persuaso Ella vorrà prendere la parte dei deboli e dei sacrificati. Per quanto sia
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; ma l'Ospedale dipende ancora da lei. Dopo l'arcivescovo è la prima autorità ecclesiastica della città; la chiaman la papessa. Ma tu non hai voglia di
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accorse del peso degli anni e del corpo, come se un pensiero più forte di lei la tirasse dietro e la facesse camminare un dito sollevata da terra. Quel
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manca, pareva diventato scemo dallo spavento. La Colomba, soffocata anche lei dalla passione, cominciò col baciare la testa a Ferruccio, poi lo scosse, lo
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Angiolina, ortolana di professione, parente anche lei della defunta, essendo venuta in cognizione che la vecchia Ratta aveva lasciato delle
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la mano che percote. La sua disgrazia l'aveva avvicinato a quella donna, s'era inginocchiato davanti a lei, aveva pianto nelle sue mani; l'aveva fatta
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. Chi avrebbe potuto immaginare che Arabella... Era proprio lei? chi le aveva dato questo coraggio? chi l'aveva così bene informata? dov'era venuta a
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cadavere. "Sacco rotto!" bestemmiò il portinaio "anche questa! Ma se la sora Carolina ha freddo, non so proprio che cosa dire. Vada lei a chiudere: per
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bisognava far la pace subito, ad ogni patto, con Arabella. Non poteva star in collera, e non poteva vivere nel dubbio di non essere amato e stimato da lei
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!" La Colomba, vedendo la signora diventar smorta e tremare, le fece scudo col corpo, ma tremava anche lei come un coniglio. Rimasero due respiri in
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scagliarsi su un gatto, e a lei rispose l'uomo con un occhio da vero gatto, un occhio quasi verde, avvelenato, mentre colla mano irritata faceva saltare sul
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prossimo, mentre ci può essere della gente interessata a far del male a lui." "Lei dice bene, sor prevosto: che Dio lo benedica per i suoi morti