Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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ARABELLA

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De Marchi, Emilio 35 occorrenze

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coll'umiltà e colla rassegnazione. La lettera di don Felice (persona degna d'ogni fede) era stata per lei come la chiave di molte cose misteriose

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come lui, similia cum similibus . Per il buon Baltresca non c'era che un uomo al mondo capace di far paura anche al Codice; e mise innanzi il nome

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sorridente seguitava a far inchini e a fregarsi dolcemente i palmi, come se affilasse due coltelli. "Risparmiate pure le presentazioni," interruppe l'altro

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onore alla povera signora Carolina. Il signor Tognino, per mettere un argine ai pitocchi veri e falsi, che accorrono ai grossi morti come i mosconi

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"Io ti regalerò questo paio di calze, Ferruccio, ma tu devi spiegarmi un mistero, cioè, come ha fatto il signor Lorenzo a sposare la signora Arabella

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e così belle. Ci sono forse delle fortune che come le fiamme c'inseguono perché fuggiamo?" Se durante il giorno, tra il molto scrivere e il dare

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parlare... ma Arabella, socchiudendo gli occhi, cercava di cacciare questi pensieri come si caccia lontano una tentazione. A che pro' indagare l'origine

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il resto non era che passione inutile. Questa idea a poco a poco divenne così netta e precisa, in mezzo alle mille altre che l'assalivano, che come

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e la collana e pezzo per pezzo li buttò ai piedi di quel grosso imbecille, che stava appoggiato al muro, come un uomo sotto una gronda in attesa che

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i due uomini da qualche tempo si sfuggissero. Qualche cosa di forte e di duro come un grosso martello da fabbro era caduto sul cuore del vecchio

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mamma, povera donna, mezza disfatta per la morte del suo Bertino, non vedeva e non ripeteva che una sola idea, anzi quasi non la ripeteva più, come se non

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che tu non vorrai infierire contro questa incipriata creatura: essa fa il suo mestiere, canta come può. Il mio parere sarebbe che tu l'avessi a

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Arabella era entrata nella sua nuova casa accolta come una regina. Il sor Tognino non badò a spendere perché gli sposi avessero un bell'appartamento

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, galantuomo." Aquilino a sentirsi trattato col voi, come un fattore di campagna, fu per rispondere all'illustrissimo signor scrivano che non gli pareva di aver

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di trovarla lui la donna fatta apposta per il suo balordo. Lorenzo, un giovane colosso, sano e rubicondo, dal volto roseo e liscio come quello d'un

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stessa notte i gridi dell'Angiolina sotto la finestra, risuonando nel silenzio dell'ora, ebbero la forza di farla trasalire di spavento, come se

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la campagna, fuori d'ogni devoto sentiero, era la Colomba. Come se dalla corona si distaccassero, insieme alle avemarie, antiche reminiscenze, il suo

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. Scendeva le scale senza veder i gradini, ravvolto come in una nuvola in questi pensieri, quando arrivato sull'ultimo pianerottolo, s'incontrò faccia a

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del mattino, come una sonnambula che cammina sognando. C'era a meravigliarsi ch'essa sapesse ritrovare le strade; ma la sostenne, la portò, la guidò la

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Barnaba. Non scambiarono quattro parole lungo il viaggio. Arabella, chiusa in un duro risentimento, se lo tirava dietro come un ragazzo che ella avesse

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cui piace morire in pace; e il male, parlando con poco rispetto, è come la rogna: chi l'ha l'attacca." Il Berretta lasciò cadere il lavoro sui ginocchi

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questa figura a quel povero uomo. Pensi, un vecchio di sessant'anni! un vecchio di sessant'anni che viene condotto via come un malfattore. O Dio, Dio

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. Arabella si addormentò come una bambina stanca. Non fu che verso l'ora del pranzo che il signor Tognino chiese di parlare a sua nuora. Uscito dalla

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Mauro faceva mettere una posata di più in tavola. La zia, dopo averla carezzata come un micino, si congratulò di trovarla bene in salute, le parlò del

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chiamare spesso per piccole commissioni di cucitura e di rammendatura; perciò il portinaio, non sospettando una trappola, entrò difilato in sagrestia come

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un tratto l'uscio sbatté e venne dentro il Berretta, colla faccia stravolta, cogli occhi fuori dalla testa, pallido come la morte. "Dio buono, che vi

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Un fruscio di vesti annunciò la comparsa della bella Olimpia, che avvolta in una candida sciarpa di seta, che le faceva come un cappuccio, si fermò

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, estenuata, senza sangue, cogli occhi ancora pieni di spavento, come se si vedesse sempre le mani della strega addosso, come se una folla di gente intorno

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non mancava nell'animo del vecchio prete burbero e arruffato, ma ci stava come un vecchio orologio guasto, che da quarant'anni non segnava le ore. Si

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a forza di puntelli sopra un più nascosto e più profondo disordine amministrativo. Come avesse potuto il signor Botta in pochi anni scendere e

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interessi suoi come meglio credevano, ma per carità concedessero al suo cervello e al suo spirito il tempo di raccogliersi. E a poco a poco andava

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come il fuoco, pieno di fame, picchiava una musica disperata sulla scodella vuota, seduto davanti alla tavola rustica, dove diverse mani andavano

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Carrobbio (prima stava in Borgo di San Gottardo), si era sempre servita di un Berretta come una serva adopera, parlando con poco rispetto, una scopa che

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un tratto cessò di parlarne e non la nominò più come se fosse morta. Che cosa era accaduto? Per quanto egli guardasse dentro di sé non gli riusciva

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collo d'una candidezza d'avorio, come d'avorio in quel nero parevano le mani. Rivedendo nella sua dolente realtà colei che gli era apparsa

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