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Arabella ringraziò la Colomba e mentre questa avviavasi in cerca del signor Tognino per parlargli del vecchio Berretta, e commuoverlo sullo stato del
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salutarla. Arabella rimontò adagio le scale, provando ad ogni gradino la fatica e la pena di chi sente crescere a poco a poco un peso, che altri vada
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a rotoli, dall'abitudine che avevano tutti di comandare, nessuno di obbedire. Naldo, il fratellino di Arabella, un ragazzo sugli undici anni, vivo
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Arabella promise alla Colomba che si sarebbe lasciata vedere più tardi e andò a fare una visita allo zio Borrola per chiedergli un consiglio. Gli zii
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Arabella era entrata nella sua nuova casa accolta come una regina. Il sor Tognino non badò a spendere perché gli sposi avessero un bell'appartamento
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tutti e due!" Arabella fece un passo avanti. Stando sempre dietro la torbida impannata di vetro, ebbe la comodità di contemplare la famosa cantante in
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occhi: "una cosa orribile, se lei non ci aiuta, buona signora." "Che cosa?" chiese Arabella, conducendo il giovine verso il canapè e invitandolo con un
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nuova e premurosa. Salvare Arabella voleva anche dire salvare quanto di meno disprezzabile era rimasto in lui e insieme quanto di veramente prezioso
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Arabella per cinque o sei giorni stette a un filo di voltar via anche lei, abbruciata da una febbre di quaranta gradi; e rimase al di qua per miracolo
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Arabella non aveva ancora detto di sì. Essa aspettava che parlasse in lei qualche altra ragione, dopo quella degli altri. Lorenzo non era un giovane
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Barnaba. Non scambiarono quattro parole lungo il viaggio. Arabella, chiusa in un duro risentimento, se lo tirava dietro come un ragazzo che ella avesse
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biglietto d'Arabella, figlia di parenti che egli non aveva mai voluto riconoscere, ma della quale il prevosto gli diceva un mondo di bene. Lasciò il
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, Arabella presso le madri canossiane a Cremenno, un paesello di montagna, che respira l'aria del lago, dove la ragazzina poté ricevere una completa
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Se ad Arabella il denaro avesse potuto portare una consolazione, c'era da ringraziarne la Provvidenza; ma questa sovrabbondanza di fortuna e di
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Arabella da quindici giorni aveva lasciato il letto, ma la cattiva stagione non permetteva ancora di parlar di campagna. Molti fatti nuovi e
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Dopo il vivo colloquio con suo suocero, Arabella si trovò nel fitto d'una battaglia, prima ancora che avesse risoluto di gettarvisi. Già quella
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Arabella Pianelli, seppe chi era, indovinò nell'aria modesta e seria della ragazza una donnina di valore e come se lo colpisse una ispirazione poetica
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Quando uscì dalla stanza provò il senso di chi cammina al buio per anditi sconosciuti. Egli doveva fare qualche cosa per mettere Arabella al sicuro
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. Chi avrebbe potuto immaginare che Arabella... Era proprio lei? chi le aveva dato questo coraggio? chi l'aveva così bene informata? dov'era venuta a
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, Paolina Bianconi maritata a un Maccagno, orefice all'insegna dell'àncora, e Arabella Pianelli, da tre mesi sposa a Lorenzo Maccagno. Casa Maccagno su
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per desiderio della signora Arabella incaricato lo stesso avvocato Baruffa. Prove positive che il defunto avesse carpito un testamento nessuno le
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esitando. "Lei sì, ma non so se a quest'ora può ricevere. Provi." Il ragazzo cominciò a montare le scale a due gradini per volta. Arabella non era una
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"Dio solo sa quel che è bene e quel che è male" scriveva Arabella qualche giorno dopo a Maria Arundelli "e tutte le volte che entriamo a giudicare
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viali ombrosi e le siepi mandavano il buon odore della robinia. Arabella, che da quindici giorni trovavasi alle Cascine in casa de' suoi a rifare le
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faccia, e arrivò nel momento appunto che Arabella stramazzava mezza morta ai piedi della scala. Tornava dall'aver fatto una visita a Maria Arundelli che
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"Io ti regalerò questo paio di calze, Ferruccio, ma tu devi spiegarmi un mistero, cioè, come ha fatto il signor Lorenzo a sposare la signora Arabella
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Arabella a lasciare Milano. Andò coll'amico fino a Tremezzo, vide la casa e il sito; gli piacquero, combinarono il prezzo e se ne tornò solo a Como
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giova né ai vivi né ai morti. Tu mordi la tua catena e imprechi contro di me: così siamo due anime perdute. Va a casa, Arabella, abbraccia la tua
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..." domandò la Colomba senza levar gli occhi d'addosso al figliuolo. "Come un cane; non mi ha lasciato parlare." "E la signora Arabella?" "Io mi butto nel
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?" Così il Botola con una certa furia; e voltosi a Lorenzo, seguitò: "Intanto abbiamo buone notizie della signora Arabella. È venuta a Milano sua madre e
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denari... Se non trovi lui cerca la sora Arabella". La Colomba abbassò gli occhi, ma, sentendo che Ferruccio cominciava a tremare come una foglia, lo
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fretta la madre della signora Arabella." "Che è capitato?" "Una cosa orribile, zia... Io tremo ancora..." e il ragazzo, scoppiando in un pianto dirotto