Ma ciò ad una condizione, che prorompe dalle esperienze tristi e liete di tale regime, vale a dire che all'esercizio puramente utilitario della fabbrica si accoppi un più alto dispiego dei doveri etico-sociali, che essa medesima crea ed impone. Vi ha tutto un campo aperto a nuove iniziative di più elevata giustizia ed equità, di patronato sapiente e disinteressato da parte degli imprenditori capitalisti, che primi ad avvantaggiarsi degli ordinamenti di fabbrica, devono primi adoperarsi a correggerne le conseguenze economiche, morali, igieniche a danno degli operai, — a nuove combinazioni di solidarietà fra le moltitudini operaie di fabbrica, per assicurare i loro interessi collettivi, la dignità ed elevazione, — nuove provvidenze di legge, proporzionate ai più complessi rapporti della fabbrica stessa, di che si dirà a proposito della legislazione industriale.
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