La vittoria di tale movenza metodica più profonda, la quale sul fulcro della osservazione fenomenica (sensibile) dell'universo e in specie della società umana, si levasse più in alto a scoprire il necessario negli esseri e quindi l'assoluto nel vero, era connessa colle vicende di quella filosofia comprensiva, la quale lungo il secolo XIX, attraverso oscillanze (miste ad errori) quali il tradizionalismo (di La Mennais)' e l'idealismo ontologico (di Rosmini e Gioberti) pervenne a ricostituirsi; e dopo un lavorio preparatorio protratto, da Liberatore a Sanseverino e Talamo fra gli italiani, accompagnati da una collaborazione universale, — si trovò per impulso autorevolissimo di Leone XIII, riannodata alla antica scolastica e riconsacrata (dal 1879 in poi), con speciali applicazioni, ai problemi moderni sociali nelle sue encicliche memorande.
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Smith; effetti accompagnati da taluni benefici, ma da più profondi malori sociali, i quali si palesano generalmente per l'Europa verso il 1848-50, partecipandovi molto prima Inghilterra, poi Francia, più tardi Germania e infine gradualmente le altre nazioni.
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Görres (1776-46), l'infaticato agitatore renano contro Napoleone, poi professore all'Università di Monaco, amico dei fratelli Grimm, orientalista esso pure (tradusse il Firdusi, poema persiano), continua il programma di Schlegel nella Storia dei miti,nelle Lezioni di filosofia storica,che egli incardina sulla rivelazione divina, e nel libro L'Europa e la rivoluzione ove rivendica l'antico cattolicesimo di contro alla riforma germanica; ed invoca la libertà della Chiesa colla sua funzione unificatrice nel mondo e soprattutto suscita d'intorno a sé il culto del medio evo cattolico, che si tradusse nelle classiche opere storiche di Hurter, Gförer, Reumont, accompagnati e seguiti da dotti protestanti imparziali, Raumer, Leo, Voigt e Böhmert, il fondatore dei Regesti imperiali. — È questo il primo fiorire della cultura storico-filologica,in Germania, che si avvalorò di quella parallela della Gran Bretagna; la quale in particolare si volse a rivendicare il proprio passato religioso, da W. Cobbet (m. 1835), Storia della riforma protestante in Inghilterra e Irlanda;e da E. Digby, Mores cattolici (1844); a Lingard, Storia dell'Inghilterra e delle antichità anglosassoni (1847); cultura che passò in Francia, e al tempo degli organisti, si irradiò a tutta Europa. Quando Guizot (protestante) dettava la Storia della civiltà in Europa (1845) seguito da Michelet (1850), — Ozanam (m. 1853) insegnando «letteratura comparata» alla Sorbona, iniziava gli studi sugli albori della cultura cristiana: La Chiesa e la civiltà nel secolo V e sui secoli di s. Francesco e di Dante; e fu tra i primi ad additare i pericoli del socialismo sansimoniano; mentre Montalembert (m. 1870) lumeggiava nei Monaci di occidente la virtù civilizzatrice delle istituzioni storiche della Chiesa, e sintetizzava (nella Vita di s. Elisabetta d'Ungheria)gli splendori della novella civiltà nel medio evo comunale. Studi sociali, che si ricollegano in Italia a quelli di Cesare Balbo (1789-53), forte pensatore, il quale precorse molte illustrazioni posteriori sulle leggi dell'incivilimento, nelle sue Meditazioni storiche (1842-43), per cui la fede nel Cristo diviene il cardine della storia; e che nel Compendio e nei Pensieri sulla storia d'Italia scorge la missione civile di questa aggirarsi intorno a quella universale del pontificato. Criteri estesi da Cesare Cantù alla sua Storia universale (dal 1836, 1. ed.) specie nei mirabili suoi Discorsi premessi alle varie epoche storiche; «nel cui labirinto egli addita il filo conduttore nelle vie occulte della Provvidenza, nella libertà umana, e nella bontà divina redentrice dell'umanità ».
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