E se all'attitudine, che è in ciascuno di noi, ad una degna e umana vita di pensiero, di giustizia, di operosità fraterna, di bene e di amore, così poco risponde e più spesso ancora così stranamente contraddice l'effetto, dove dobbiamo cercarne le cause se non in questa forza impellente e quasi cieca con la quale noi vogliamo noi stessi, senza discernimento e senza misura, nel falso concetto che abbiamo di ciò che ci conviene e ci giova veracemente o nella debolezza per la quale la volontà nostra, accogliendo o subendo impulsi e determinazioni inferiori, diviene cattiva?
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