. ‒ L'intelletto che scorge i fini dell'operare e poi la volontà che si alza fino ad una divina autorità che li consacra, ridiscende poi nel cuore dell'uomo ad accendervi e nutrirvi la coscienza morale;cioè la convinzione nell'uomo di essere una unità spirituale autonoma, la quale, avendo fini propri conformi ad una legge morale cui è connessa la propria dignità e felicità, sente il dovere di conseguirli sotto la propria responsabilità. — Coscienza morale (Cathrein, Pesch) che è essenzialmente individuale;ma che poi di riflesso genera una coscienza sociale,cioè la consapevolezza di fini e di doveri comuni fra gli uomini, da cui dipende il bene collettivo. La coscienza morale èil ganglio motore e moderatore dell'azione pratica e del costume, la causa prossima efficiente dell'ordine, in proporzione della rettitudine, intensità ed ampiezza del sentimento del dovere, sanzionato dal bene o dal male che ne consegue. Ciò primamente per la coscienza individuale; ma non mancano mezzi speciali ad educare e diffondere la coscienza sociale,cioè la comunanza di idee, di sentimenti, di aspirazioni che affrettano la costituzione e lo sviluppo dei consorzi civili (Lazarus, Steinthal). E tre specialmente.
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