Il rinascimento classico dei secoli XV e XVI, abbuiando questi veri sovrani, col ridestare le reminiscenze dell'antichità pagana intorno al fato, al panteismo politico, all' utilitarismo materialistico, interruppe e respinse addietro per più secoli la elaborazione delle scienze sociali, mal compenetrate con quelle politiche o di Stato. Ed il razionalismo del secolo XIX, pure ampliando cotanto l'ambito degli studi sociali, ne tralignò e corruppe la struttura scientifica, disconoscendo nei fenomeni della società il carattere di leggi morali di libertà, in nome di un determinismo che l'ampio volume delle scienze sociali riduce ad un capitolo delle scienze naturali. Il cristianesimo per mezzo della Chiesa apparisce così il remoto generatore delle scienze sociali ed oggi stesso promette di esserne il rinnovatore. L'economia necessariamente condivide con esso le vicende e le speranze. Qui basti questo cenno sulla genesi delle dottrine sociali razionali-positive, di cui ancora difettano storie rigorose ed imparziali.
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