Tutte le astuzie per giustificare l'ingratitudine sono vane; l'ingrato è un vile e per non cadere in questa viltà, bisogna che la riconoscenza non sia scarsa, bisogna che assolutamente abbondi. Pellico, Doveri degli uomini. E' più grande l'ingratitudine e la calunnia che la remunerazione e la laude alle buone opere. Guicciardini. I buoni pensano ai favori avuti; i men buoni a quelli da avere. Tommaseo. L'ingrato fa male a sè e a tutti: perchè svoglia altrui dal beneficiare. Cantù.
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nel qual caso ci meritiamo che l'interpellato, per non sbagliare, abbondi... Non usiamo I'età come alibi per distrazione, pigrizia, mancanza di attenzione, idee preconcette. Non bamboleggiamo, non facciamo capricci da vecchietti bizzosi. E non atteggiamoci a Madri e Padri (con la maiuscola) della patria: non è la data di nascita che ci rende ammirabili, rispettabili, saggi. Cerchiamo di vedere il lato buono della vita, anche nelle situazioni più sfortunate. Facciamo nostro il motto di Blaise Pascal: non fare grande ciò che è piccolo, non fare piccolo ciò che è grande. Senza contare il fatto che le rughe si notano molto meno su un viso che sorride e intorno a una bocca che sa parlare con garbo.
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Anche bellissimi sono quelli decorati da un cervo e da motivi di caccia, indicatissimi per campagna, ove abbondi la selvaggina... e poi quelli 700 col bordo festonato e un piccolo stemma in vecchio turchino, quelli col bordo festonato e colorati, quelli con galletti, cestini di fiori, ornati quattrocenteschi, barocco e rococò, ecc. ecc. ecc.
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Nei fiori abbondi pure ; non saranno mai troppi per l' amore e la poesia. La fidanzata corrisponderà sempre a tutti i doni, guardando però che si equivalgano nel genere e nel valore. Anch'essa dovrà evitare di regalare oggetti troppo personali come sarebbe uno spillo da cravatta, un paio di bottoni pei polsini, un bastone, un bocchino: ma potrà regalare un calamaio, una penna, una cartella da scrivere lavorata da lei, un oggetto artistico qualunque. Sopratutto procuri d'intonare i doni alle abitudini, alla professione del suo futuro sposo, giacchè in questa intenzione si vedrà la finezza del suo sentimento che ha presieduto alla scelta, non il desiderio di far dell' effetto per una soddisfazione di vanità. Molte signorine per la visita quotidiana del fidanzato mutano toilette, si pettinano diversamente, s'adornano in modo speciale. È un'abitudine che non mi piace. Tutt'al più si farà per le prime visite, durante quel po' di cerimonia che accompagna lo scambio della promessa: per ricevere i futuri parenti e le prime visite di congratulazione. Ma durante il periodo del fidanzamento che può anche essere non breve, la signorina si farà vedere quello che è di consueto fra le pareti della casa: giacchè non è ammesso che una fanciulla possa essere trasandata mai, neppure un'ora, nè nelle vesti, nè nella persona. E il fidanzato l'amerà di più con le sue camicette semplici e fresche, i suoi grembiulini ben guarniti, un vezzo di coralli o un collettino bianco intorno al collo e i bei capelli pettinati semplicemente, che non con un abbigliamento di parata che rivela l' ostentazione e la provvisorietà, e par nascondere quasi un inganno. Dove la signorina fidanzata può sfoggiare un poco è fuori di casa, alle passeggiate, ai teatri, alle conversazioni, ai ritrovi, per cui indosserà abiti più eleganti di quelli che indossava prima della promessa, metterà cappelli più guarniti. È bene però che una fidanzata non si faccia vedere con troppa frequenza in società. Si sa che è tutta al suo amore, ai suoi sogni d' avvenire: e l' amore e la felicità si appartano volontieri. E poi il mondo è curioso, è pettegolo, è maligno, numera i sorrisi, gli sguardi, spia i baci e le parole : « Si vous êtes heureux — ha scritto Bourget — ne le dites pas au monde: il n'aime pas ces confidences la. »
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