La futura suocera moderna non considera a priori la futura nuora come un'avversaria, come una dritta che ha abbindolato il suo povero bambinone, o come un'oca incapace e viziata (le ragazze d'oggi, si sa) che gli rovinerà lo stomaco e lo stipendio. La considera una ragazza come le altre, che avrà come le altre i suoi difetti e le sue virtù, ma che vuol bene al bambinone: e alla quale, dato che il bambinone la vuole sposare, sarà bene accordare fin dall'inizio un minimo, se non un massimo, di indulgenza e fiducia. La futura nuora moderna, dal canto suo, non considera la futura suocera, solo perché tale, come una divinità da ingraziarsi con servilismi, smancerie e riti propiziatori, né come una vecchia intrigante da «mettere a posto subito». La considera una signora come le altre, che però è la madre del suo ragazzo, e della quale è perciò saggio e conveniente conquistarsi la fiducia e l'affetto: non già con caterve di fiori e di complimenti, ma con pazienza, interessamento, obiettività, indulgenza. Nessuna delle due vanti le proprie virtù, ma confidi con umiltà e buonumore i propri difetti. Se la futura nuora è timida, non cerchi di nascondere la paura eccedendo nel senso opposto (la timidezza intenerisce una futura suocera assai più della spavalderia). Almeno le prime volte, non si trucchi in modo allarmante, non si vesta da hippy, e sia scrupolosamente curata nei particolari: le suocere, anche se deboli di vista, nei confronti delle future nuore hanno occhi d'aquila. E non è raro il caso che, dopo il primo incontro, dicano al figlio: «Certo è una gran bella ragazza, anche se non molto fine...» o «È proprio carina, anche elegante... strano che non si pulisca bene le unghie.» Una futura suocera che sa vivere, comunque, non farà mai di questi commenti; e una futura nuora che sa vivere farà (almeno in principio) solo commenti positivi. Purtroppo le suocere e le nuore, in quanto tali, sanno raramente vivere. Impareranno più facilmente, comunque, se non dovranno vivere insieme.
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Accademia della crusca
