«E non mi sono ancora stancato né la vena si è esaurita», confessa, abbassando gli occhi, dietro gli occhiali con le spesse lenti. Di professione fa l'impiegato al Consorzio agrario ma la lunga strada degli hobby lo ha portato prima agli acrostici, poi alla costruzione di caleidoscopi e di scacchi, alla dattilopittura, addirittura alla caccia di serpenti.
Dai 20 mila del 1970 siamo ormai giunti a 7500, abbassando ancora un limite ritenuto invalicabile: gli 8 mila nati nel 1985. Il numero del decessi esce però dalla norma: dai 10-11 mila verificati negli ultimi anni, è passato a 8 mila. Un fenomeno annunciato dagli addetti al lavori: sono entrate nella fase cruciale le classi più anziane e meno numerose. Impoverite dalla prima guerra mondiale. Lo stesso andamento non si riscontra nell'area metropolitana: grazie ai recenti insediamenti di coppie giovani, il numero delle nascite è stabile: sulle 7 mila l'anno.
Poi, abbassando lo sguardo, scorgendo il cerchietto di loto, e rianimandosi d'un tratto.
Accademia della crusca
