Se si è acquistato il diritto di tenere alberi a distanza minore di quelle sopra indicate, e l'albero muore o viene reciso o abbattuto, il vicino non può sostituirlo, se non osservando la distanza legale.
L'exploit dei grandi formati, unito all'attrazione crescente dei contesti urbani e aduna maggiore facilità degli spostamenti privati, si è abbattuto sul piccolo commercio di bottega provocandone una sensibile contrazione, che è durata fino a quando, nei primi anni 2000, lo stesso commercio di vicinato ha cercato di trasformarsi ed evolvere. Ma gli effetti negativi delle nuove abitudini di acquisto si sono fatte sentire maggiormente nelle piccole frazioni, in cui esercizi come latterie, panetterie o alimentari, spesso unici punti vendita per tutto l'abitato, non sono riusciti a sopravvivere o si sono trovati in grande difficoltà, anche a fronte del progressivo calo demografico e di flussi turistici. A farne le spese più di tutti sono le "fasce deboli" della popolazione, rappresentate da anziani o invalidi, spesso impossibilitati a raggiungere i supermarket lontani chilometri da casa.
Il "mostro di Fuenti" in Campania ha resistito impavido per oltre vent'anni dalle prime denunce di "Italia Nostra", per essere infine abbattuto solo dopo alcune battaglie giudiziarie. Allo stesso modo i peggiori scempi urbanistici sono stati consumati con l'assenso delle amministrazioni locali. È possibile citare qui i casi di Monticchiello e Casole d'Elsa in Toscana. Le esperienze negative di questi comportamenti pubblici inducono ad assumere una posizione molto restrittiva, se si vuole veramente garantire la sopravvivenza e l'intangibilità di alcuni edifici e ambiti paesistici di valore universale e fondamentale anche per l'economia del turismo straniero.
È escluso, in modo condivisibile, che tra tali condotte lecite si possa ricondurre quella, del tutto estranea alla normativa del settore, di chi abbia detenuto e abbattuto animali senza necessità e al di fuori di ogni canale ufficiale per la vendita. Qualche perplessità suscita la qualificazione del fatto come maltrattamento aggravato dalla morte, stante la volontarietà dell'uccisione degli animali.
., n. 113/2011) pareva aver abbattuto rigide paratie formali ostative all'effettiva penetrazione nel tessuto connettivo del processo penale interno dello spirito sovranazionale. L'ultima pagina del caso "Drassich", invece, mediante un raffinato formalismo, riporta ad interpretazioni di scopo in antitesi
Nella seconda parte, si ripercorrono le tappe storico-istituzionali attraverso le quali l'ordinamento italiano ha progressivamente abbattuto le barriere all'entrata nei mercati, in attuazione delle direttive europee di liberalizzazione nei grandi servizi pubblici nazionali e, soprattutto, della c.d. "Direttiva Bolkestein".