«I beni delle case in cui abitualmente risiedono i generali e procuratori generali di ordini esistenti all'estero, detratte le passività e ciò che attualmente è applicato al mantenimento di ospedali, ad opere di beneficenza ed all'istruzione, e detratto il fondo occorrente per la dotazione delie parrocchie annesse e per le pensioni dei religiosi ad esse case appartenenti, sono devoluti alla Santa Sede per servire al mantenimento delle sue relazioni cogli ordini religiosi esistenti all'estero.»
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Dappoichè quel consesso essendo di sua natura amministrativo, ed il consigliere ordinario degli atti più importanti dell'amministrazione, sovente consultato prima che questi atti si compiano, un consesso che abitualmente adopera nell'esame degli affari criteri meno di legalità e di stretto diritto, che di convenienza ed utilità nell'interesse dell'amministrazione, non è certamente quello a cui più opportunamente si possa affidare la decisione delle questioni di conflitto, dirette a determinare i limiti di separazione tra la competenza dell'autorità giudiziaria e le attribuzioni dell'autorità amministrativa.
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Senza parlare di alcune classi di persone abitualmente infeste alla quiete sociale, di cui è parola nella prima parte dell'articolo, noi prendiamo di mira nella seconda parte, e vogliamo sorvegliare e contenere quei nemici d'Italia i quali, sia per favorire i cessati ordini politici e la causa delle cadute dinastie, sia per compromettere in qualunque modo l'unità d'Italia e le sue presenti libere istituzioni consacrate da' Plebisciti e dalla volontà nazionale, trascorrano a tali diportamenti, da' quali possa sorgere alcun pericolo per l'unità e la libertà della patria. Or il nesso tra la condotta, le opere, i pubblici discorsi, le agitazioni, le comunicazioni o corrispondenze, ed altri atti somiglianti, ed il verosimile nascimento di un pericolo per la nazionale sicurezza, è tale un fatto, il quale può cadere sotto i sensi e l'apprezzamento di ognuno: ed un ministro che abusi, un'autorità inferiore che trascenda, può essere chiamata quando che sia a renderne conto al paese e, più tardi, al Parlamento.
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Abitualmente, per molti mesi dell'anno, la mancanza della pietra fa sì che si debbono sospendere i lavori; e, quando si consideri che la pietra ancora da lavorare è presso a poco uguale a quella lavorata finora, e che gli anni nei quali questo lavoro è stato fatto sono stati molti, si comprende come si renda imperioso l'obbligo di una grande celerità, se si vuole arrivare ad aver compiuto questo lavoro per il 1911, di che moltissimi dubitano. Il sottosegretario di Stato crede che visi possa giungere. I provvedimenti presi all'ultima ora, e che egli ha enunciato oggi, lasciano sperare per l'avvenire maggiore celerità, ma il cammino da percorrere apparisce molto lungo, quando si pensi che bisogna ancora lavorare per 12,000 metri cubi di pietra, tanti quanti se ne sono lavorati finora. Bisogna che la pietra non manchi mai, che non si sia costretti a sospendere i lavori. È vero che vi sono dei contratti i quali non si possono scindere con i fornitori della pietra, ma qualche volta il Ministero dei lavori pubblici, per necessità di ordine pubblico, è riuscito ad impedire che il lavoro venisse sospeso, facendo arrivare prima la pietra. Sarà bene che la stessa alacrità che in altre
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Essi ignorano che quei vini che finora abitualmente essi prendevano da noi per taglio, e che noi produciamo nelle Puglie, non hanno che 22 a 26 grammi di estratto secco. Risultando ora dalla nota che vi mandai che i tedeschi non si serviranno dell'enobarometro Houdart per determinare la dose dell'estratto secco, la questione si è di molto aggravata, poichè neanche i vini giovani privilegiati passeranno più come vini da taglio, perchè il glucosio si diffalca dall'estratto secco aùzichè contare pure come tale.
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