Segue un momento di tregua; Tigellino se ne vale per ripigliare il racconto.
Rientrano tumultuosamente Tigellino, i Pretoriani, Terpnos, le Guardie Germane col loro Decurione, conducendo Simon Mago colle braccia legate.
Tigellino abbassa il cappuccio della lacerna sugli occhi e s’avvicina alla via, ripartendo la sua vigilanza ora sul corteo, ora su Nerone.
Nerone e Tigellino scendono la scala del Podio e s’arrestano presso all’arco del Circo.
Mentre Tigellino sventola ancora il focale, s’ode squillare non lontano una chiamata di bùccine come per un esercito in marcia. Dalla via di Roma i
Nerone e Tigellino ritornano da un sentiero dei campi e s’arrestano al tumulo. La foga di Nerone, tutta scomposta, lascia vedere una mirabile tunica
Nerone entra nel campo coll’urna fra le braccia. Tigellino al suo fianco lo guiderà fra le tenebre, lentamente. Giunti alla fossa si arrestano.
Tigellino va a calpestare quelle zolle per disperdere le tracce dei seppellimento. Nerone lo ha seguìto. S’odono dalla parte di Roma dei clamori
, nella direzione d’Albano; egli porta il cappuccio della lacerna sul capo. È Tigellino.
Nerone fugge con Tigellino dalla parte di Albano. L’Erinni fa un passo per inseguirlo, ma il corpo di Simon Mago, prosternatole davanti fra le tombe
tenendo Asteria Per mano. La porta laterale della cella si spalanca e discopre un’ala sontuosa ove si scorgono Nerone, Tigellino, Terpnos, e dietro d
più belle fanciulle si erano gettate tra le sue braccia. E Poppea Sabina ... .... Già... Con Tigellino! , Un sorriso di scherno sfiorò le sue labbra
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