Exceptio plurium concubentium e onere della prova
La Corte di Cassazione inquadra l'exceptio plurium concubentium quale eccezione in senso improprio che, ove non provata dal convenuto, non aggrava
delle minoranze spesso è più operativa del plauso delle maggioranze. Occorre la reductio ad unum per vitalità organica, occorre la coesistentia plurium
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